Risveglio di Primavera

A poco più di 100 anni dalla morte del suo autore, l’;opera censurata di Wedekind è ancora attuale

Dal 16 al 18 settembre, Ile Flottante ha presentato al teatro Antigone di Testaccio lo spettacolo Risveglio di Primavera – una tragedia di fanciulli di Frank Wedekind drammaturgo, scrittore, attore teatrale morto nel 1918.

Estremamente provocatorio e anticonvenzionale, Wedekind scrisse il testo nel 1892, ma solo nel 1906 poté rappresentare l’opera a Berlino grazie a Max Reinhardt. Molti psicoanalisti hanno negli anni successivi commentato il
messaggio contenuto nel testo di Wedekind: tra loro Jacques Lacan riconoscerà all’autore l’aver esplicitato nell’opera come il risveglio dei sogni permetta agli adolescenti di approcciare la sessualità.

La storia ci presenta un gruppo di ragazzi che vive nella Germania di fine ‘800  e che subisce l’educazione dei genitori e della scuola estremamente repressivi riguardo al sesso e alle curiosità adolescenziali.

Il testo dell’opera è tuttora attuale e parla di omosessualità, di violenza, di aborto, di suicidio e di pazzia. Nessuno è felice, tutti soccombono alle regole della famiglia o della scuola sentendosi allo stesso tempo desiderosi di esplicitare un dissenso che non può, per tacita regola, manifestarsi. Nella finzione scenica, i ragazzi pronunciano a turno frasi secche, ripetute, con tono violento. Il dissenso viene urlato “non dovevate ingannarci così pazzescamente” ripetono più volte e le loro voci attribuiscono colpe agli adulti esprimendo i pensieri che non potrebbero mai essere pronunciati ad alta voce.

Gli adulti, a loro volta, si nascondono dietro a dettami e convenzioni che derivano dall’educazione che loro stessi hanno ricevuto in precedenza. In alcuni momenti, la loro rigidità è addirittura ridicolizzata in contrasto con la
serietà dei ragazzi.

Nella scenografia, che è essenziale e minima, i personaggi si muovono continuamente rappresentando il disagio e la difficoltà a rimanere fermi nei ruoli che sono loro attribuiti dalla società. Anche i pochi oggetti di scena
vengono capovolti, ruotati in un continuo movimento e lo stravolgimento giunge fino al pavimento via via ricoperto di sassolini e fiori in un continuo modificarsi che finisce per essere, alla fine del primo tempo, espressione della
confusione che regna nella testa di ragazzi.

Ogni personaggio maschile è talmente a disagio nell’ambiente scolastico da non riuscire a condividere le sue paure con gli altri che identifica come competitori e non come compagni. I personaggi femminili scimmiottano i
discorsi delle loro madri, vivono in un ambiente in alcuni casi violento dove non vengono spiegate le consuetudini e le prospettive future. Ciascuno vive il proprio dolore e cerca di scansarlo faticando ad interagire senza mai creare un
sostegno vicendevole.

Fra tutti gli attori spiccano Enzo Celani (Melchiorre), Valeria di Pasquale (Maurizio), Silvia Maresca (Wendla) e Jacopo Zagarrio (Elsa).

Ogni ragazzo ha un destino diverso: Maurizio, il più debole, non riesce a esternare le proprie difficoltà e finisce per suicidarsi; Wendla che ha domandato aiuto alla madre per comprendere l’amore, rimane incinta e muore
quando la madre la fa abortire; Elsa che è fuggita “nel mondo” spezzando le catene che la legavano all’ambiente morale e rigido, vive di una felicità effimera e forzata. Melchiorre, l’unico ad avere una educazione meno rigida
approccia con Maurizio e Wendla senza pregiudizi, ma non riesce a salvare né l’uno, né l’altra diventando il capro espiatorio delle loro morti e viene chiuso in un istituto di correzione dove si sente impazzire per i sensi di colpa.

La rappresentazione termina con Melchiorre fuggito dal riformatorio che si ritrova terrorizzato nel mondo reale. Nella solitudine infinita in cui si trova il fuggitivo, compaiono il Signore Mascherato, un personaggio onirico
(ricollegabile al Faust che Melchiorre ha letto nonostante i divieti) e lo spirito di Maurizio che lo chiama a raggiungerlo nel regno dei morti. Il Signore Mascherato appare come colui che è disposto ad insegnare il senso della vita e
Melchiorre decide di vivere, abbandona dunque lo spirito di Maurizio con la prospettiva di una possibile redenzione e segue il Signore Mascherato.

Lo spettacolo, frutto del lavoro di uno dei laboratori organizzati dall’Associazione Ile Flottante, è diretto da Francesca Satta Flores. La regista affronta il tema della sessualità adolescenziale in modo moderno e fluido: il
disagio è lo stesso indifferentemente dal sesso e gli attori interpretano più personaggi alternandosi in vesti maschili e femminili.

Ile Flottante da 10 anni promuove la formazione scenica attraverso l’allestimento di laboratori teatrali e permette a giovani talenti di presentarsi al pubblico romano cimentandosi con spettacoli sempre diversi. “un’isola
particolare, che viaggia per unire tra loro mondi e persone attraverso il linguaggio universale del teatro. Un’isola che accoglie chiunque voglia incontrare se stesso e gli altri in un modo autentico e profondo, sviluppando
al contempo nuove preziose abilità e competenze, sempre nel rispetto della personalità di ognuno”.

Risveglio di Primavera – una tragedia di fanciulli
Scritto da Frank Wedekind
Adattamento e regia Francesca Satta Flores
Aiuto regia Tiziano Mannato
Costumi Ambra Accorsi

1 http://www.ileflottante.org/

Con Lorenzo Bitetti, Enzo Bruno Celani, Marta Dell’Atti, Valeria Di Pasquale,
Emanuele Libranti, Piero Lomartire, Silvia Maresca, Beatrice Muzzi, Lorita
Pilato, Jacopo Zagarrio
16, 17, 18 settembre 2022
Teatro Antigone | via Amerigo Vespucci 40-42, Roma

Lucia Gatta

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