Risparmi, in fuga dai Btp

 La quattordicesima emissione del Btp Italia, il titolo che in qualche modo doveva sostituire i Bot nei portafogli degli italiani, si è chiuso con un risultato che non può soddisfare le casse del Tesoro. L’obiettivo di collocare almeno 6-7 miliardi di titoli – di per sé già modesto se si pensa che a novembre 2013 l’importo toccò il record di 22,2 miliardi – non è stato neppure lontanamente raggiunto. Gli ordini complessivi, infatti, si sono fermati a2,164 miliardi grazie soprattutto alla quota sottoscritta dagli investitori istituzionali, il classico cordone di salvataggio.

Il popolo degli ex Bot people ha guardato con sospetto a questa emissione e le famiglie italiane hanno sottoscritto, come annuncia il ministero dell’Economia solo 863,34 milioni con poco più di 31mila contratti. Un po’ meglio è andata con gli investitori istituzionali che hanno comprato titoli per 1,3 miliardi con 55 proposte di sottoscrizione. È un segnale di svolta probabilmente. Che si collega al fatto che il mercato immobiliare – un tempo tradizionale bene rifugio degli italiani – sta riprendendo ossigeno. Grazie anche ai tassi convenienti dei mutui ai minimi storici, l’immobiliare continua a mostrare segnali di ripresa con le transazioni immobiliari che, annuncia l’Istat, nel secondo trimestre del 2018 sono aumentate del 4,7% a quota 209.243.

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