Corleone. Ritrovato il corpo di Placido Rizzotto

Dopo 64 anni è stato rinvenuto lo scheletro di Placido Rizzotto, il sindacalista di Palermo ucciso per la sua avversione alla criminalità organizzata. Della morte, fu accusato Luciano Liggio, a quel tempo “campiere” dell’allora capomafia cortonese don Michele Navarra. Liggio fu però assolto dalle accuse per insufficienza di prove. Ad assistere casualmente all’omicidio fu un giovane pastore, Giuseppe Letizia, che per questo motivo fu eliminato poco dopo.

I poliziotti del Commissariato di Corleone recuperarono le ossa il 7 settembre del 2009 all’ interno di un fosso nei pressi di Rocca Busmbra, in provincia di Palermo.

La difficile impresa, effettuata dalla Scientifica di Palermo grazie alla comparazione dello scheletro dell’ “eroe” con le ossa di un suo familiare morto anni fa, per cause naturali, poi riesumato proprio per consentire gli esami, che hanno permesso di risalire all’ identità fatto scomparire dalla mafia il 10 marzo del 1948, esattamente 64 anni fa.

A ricordare Rizzotto  è stato anche David Sassoli, presidente degli europarlamentari del Pd “anche a distanza di tanti anni, la nostra Repubblica ha il dovere di non dimenticare coloro che si sono battuti per la legalità”, ha continuato dicendo “il sindacalista partigiano e paladino della lotta contro le mafie, Placido Rizzotto, i cui resti sono finalmente stati merita di essere commemorato con tutti gli onori dei funerali di Stato”.

Placido Rizzotto. Esponente del partito socialista, fu rapito a 34 anni mentre stava andando ad una riunione politica. Impegnato a fianco del movimento contadino, che lottava contro la mafia. Segretario della Camera del Lavoro organizza  la rivolta per l’occupazione delle terre detenute dai mafiosi.

 

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