Rigori al cardiopallma, batte ancora il cuore azzurro

In un finale da impazzire gli azzurri trionfano nella notte di Wembley, dopo una partita estremamente combattuta, con la carica agonistica delle grandi occasioni, alla fine la spunta l’Italia combattente ed umile del Mancio, che, stavolta cambiando pelle, vince applicando a tratti il caro vecchio catenaccio, con Giorgio Chiellini profeta di una religione accantonata. Gli azzurri iniziano la gara con grande personalità tentando di soffocare la manovra iberica, con un pressing asfissiante portato da parte del centrocampo sui due playmaker spagnoli, Busquets arrettato e Pedri, talentino scuola Barcellona,classe 2002 con la tranquillità di un veterano. L’ampiezza di manovra data da Oyarzabal ed Olmo costringe gli azzurri a schiacciarsi, ma che sfruttando un contropiede riescono a portarsi in vantaggio con Chiesa.  Entra Morata, Olmo torna a fare il trequartista e la Spagna pareggia con Morata servito in area perfettamente dal fantasista del RB Lipsia.  Da lì inizia la grande partita di sofferenza per gli azzurri con Chiellini , Bonucci e Donnarumma protagonisti a salvare la squadra in più occasioni. Si arriva ai supplementari e la sensazione è che gli uomini di Mancini non ne abbiano più, non resta che resistere e sperare. Dopo 30 minuti estremamente combattuti si va ai calci di rigore, sbaglia Locatelli, ma poi proprio Olmo migliore in campo degli avversari pareggia in negativo il conto. Decidono Gigio Donnarumma con una parata decisiva su Morata e Jorginho glaciale da ultimo rigorista a mandare in paradiso gli azzurri che dedicano la vittoria a Leonardo Spinazzola, infortunatosi gravemente nell’ultima partita. Si resta a Wembley in attesa della finale di Domenica.

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