Baci e abbracci per il Ministro delle Riforme Maria Elena Boschi (stringe la mano a Denis Verdini) in Senato al termine delle votazioni degli articoli DDL sulle Riforme, Roma 7 Agosto 2014. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Riforme, riparte la maratona in Senato

Riprende la maratona delle riforme riprende al Senato con le opposizioni sempre sulle barricate e il leghista Roberto Calderoli che minaccia il gambero contro eventuali ghigliottine regolamentari. Oggi si riparte dall’esame dell’articolo 6 che prevede un voto segreto che potrà essere un test dell’apporto verdiniano alla riforma, sdoganato ieri dal premier: ‘Chi vota le riforme fa bene all’Italia’. Ma la minoranza Dem torna in sofferenza e chiede ancora modifiche al testo. Intanto resta alta la polemica dopo il gesto del senatore di Ala Barani nei confronti di una collega del M5s che verrà oggi ‘passato alla moviola’ dall’ufficio di presidenza. Gli insulti sessisti, ha detto ieri la presidente della Camera Laura Boldrini,  non fanno onore all’Italia. Oggi si vedrà quanto e come la nuova divisa da ‘riformatori’ dei senatori Ala influirà sulle decisioni della sinistra Pd. Di certo, argomentano i senatori bersaniani, dopo l’ok all’intesa sull’elettività dei senatori, ora la minoranza attende che venga modificata, di conseguenza, anche la norma transitoria inserita nell’articolo 39 del ddl. Prima, invece, sarà il nodo dell’elezione del presidente della Repubblica,  con la minoranza che vuole allargare la platea degli elettori, contenuto nell’art. 21 a tenere banco a Palazzo Madama. La minoranza Pd, finora, si è mostrata compatta ma l’equilibrio interno ai Dem, si sa, è sempre fragile. E se Roberto Speranza auspica una ‘rottamazione’ di Verdini & co e afferma che il dialogo con Verdini ‘non piace ai nostri elettori ed iscritti’, Alfredo D’Attorre va oltre e, facendo riferendosi alla legge di stabilità delineata da Renzi e ad una nuova maggioranza”Renzi-Verdini, parla di demolizione anche simbolica dell’eredità dell’Ulivo e del centrosinistra. E non ha certo aiutato la parodia canora con cui Verdini, su Skytg24, si è ‘burlato’ della minoranza parafrasando le note de ‘La lontananza’ di Modugno e incassando la secca risposta di Miguel Gotor, secondo il quale la sigla del sostegno verdiniano alle riforma potrebbe essere quell’ ‘Aggiungi un posto a tavola’ recitato da Dorelli.

 

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