Il presidente del Senato Pietro Grasso in aula del Senato durante la discussione sulle riforme Costituzionali, Roma, 17 settembre 2015. ANSA/ ALESSANDRO DI MEO

Riforme e Grasso: ‘Emendamenti Lega irricevibili’

Stop del presidente del Senato Pietro Grasso agli 80 milioni di emendamenti della Lega sulle riforme: ‘Per rispettare i tempi stabiliti dal calendario dei lavori la presidenza è impossibilitata a vagliare nel merito l’abnorme numero di emendamenti se non al prezzo di creare un precedente che consenta di bloccare i lavori parlamentari per un tempo incalcolabile’. Polemizza la Lega mentre il Pd plaude alla scelta del presidente. Restano da esaminare, secondo la presidenza, ancora 383.500 emendamenti. In Aula è in corso l’illustrazione degli emendamenti. E’ l’abnormità degli 85 milioni di emendamenti della Lega alle riforme a spingere la presidenza del Senato a dichiararli irricevibili. Dopo che Grasso aveva annunciato di considerare ‘irricevibili’ gli emendamenti della Lega, ha preso la parola Vito Crimi (M5s) che si è dichiarato allarmato per la decisione di Grasso, che creerebbe un precedente. Secondo il senatore pentastelalto in futuro, su altre leggi, potrebbero essere fissati tempi di voto molto più brevi, e dichiarare irricevibili anche solo 100 emendamenti. Vi invito a riflettere, ha risposto Grasso.  Io ho parlato dell’abnormità del numero degli emendamenti. M5s ne ha presentati 117. Tra 117 e 85 milioni di emendamenti c’è quel ‘range’ che costituisce l’abnormità. E’ stato calcolato che ci vorrebbero 17 anni per esaminarli. L’abnormità non è soggettiva ma oggettiva. In tutto all’esame dell’Aula, al netto di ogni decisione presa oggi e di quelli già ritirati dalle opposizioni, per il ddl Boschi restano 380 mila emendamenti oltre a 3.500 presentati per iscritto. La dichiarazione di ammissibilità degli emendamenti che restano sarà fatta articolo per articolo, ha detto in Aula Pietro Grasso, rispondendo a una domanda sull’emendabilità dell’art.2 del ‘ddl Boschi’: ‘Le verifiche sono ancora in corso ed è un lavoro che va fatto in progress’. ‘E’ abnorme il numero di 85 milioni di emendamenti? Puo’ darsi. Ma non è abnorme un governo che si rifiuta di discutere con sua maggioranza? Non abbiamo nemmeno avuto la possibilità di discutere in Commissione’, ha detto Roberto Calderoli, intervenendo in Senato, dopo che sono stati dichiarati irricevibili i suoi 85 milioni di emendamenti. La ‘road map’ di Palazzo Madama prevede che oggi ci sia l’illustrazione degli emendamenti e da mercoledì l’inizio delle votazioni sull’articolo 1 del ddl costituzionale. Il presidente del Senato dovrebbe pronunciarsi di volta in volta, su ciascun articolo, sull’ammissibilità degli emendamenti. Dunque solo quando si arriverà all’esame dell’art. 2 ci sarà una parola definitiva sulla questione che ha tenuto banco per tutta l’estate, sulla possibilità di cambiare le parti del testo già approvate con doppia lettura conforme dalla Camera e dal Senato. Ma prima di arrivare a quel punto, non poche insidie si celano nei voti segreti sull’articolo 1. Perciò governo e maggioranza avrebbero intenzione di chiedere di votare prima l’art. 10, una mossa che avrebbe l’effetto di far cadere molti emendamenti all’art. 1 ed evitare diverse votazioni a scrutinio segreto.

 

 

 

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