“Di Putin non ci si può fidare, è finito il tempo delle illusioni”. Avanti tutta col ReArmUe, nonostante le preplessità di alcune forze politiche, Pd in testa: la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha iniziato il suo discorso davanti agli eurodeputati a Strasburgo utilizzando una frase del fondatore della Democrazia Cristiana Alcide De Gasperi, per perorare la causa del riarmo dell’Europa, di fronte al rinato imperialismo russo. “Alcide de Gasperi disse – ricorda von der Leyen, che ha presentato il piano ReArmEu la settimana scorsa – ‘Non abbiamo bisogno solo della pace tra noi, ma di costruire una difesa comune’. Non si tratta di minacciare o conquistare, ma di scoraggiare qualsiasi attacco dall’esterno, mosso dall’odio contro un’Europa unita. Questo è il compito della nostra generazione’”.
Dai tempi della Ced, la Comunità Europea di Difesa (respinta dall’Assemblea Nazionale francese nell’agosto 1954, ndr), prosegue von der Leyen, “sono passati settant’anni, ma la nostra generazione si trova di fronte allo stesso identico compito. Perché la pace nella nostra Unione non può più essere data per scontata. Stiamo affrontando una crisi di sicurezza europea. Ma sappiamo che è nelle crisi che l’Europa è sempre stata costruita. Quindi, questo è il momento della pace attraverso la forza. Questo è il momento di una difesa comune”, conclude.
“È ora di costruire un’Unione Europea della difesa che garantisca la pace nel nostro continente attraverso l’unità e la forza. Questo è il momento dell’Europa. E l’Europa sarà all’altezza“, aggiunge la presidente della Commissione Europea. “Vorremmo tutti – continua – vivere in tempi più pacifici. Ma sono convinta che, se scateniamo il nostro potere industriale, possiamo ripristinare la deterrenza contro coloro che cercano di farci del male”.
Per la presidente, il piano ReArmEu “avrà anche ricadute positive per la nostra economia e la nostra competitività. Saranno necessarie nuove fabbriche e linee di produzione, che creeranno buoni posti di lavoro proprio qui in Europa”. Negli ultimi decenni in Europa “pensavamo di godere di un dividendo di pace. Ma in realtà, stavamo solo gestendo un deficit di sicurezza. Il tempo delle illusioni è ormai finito”. L’Europa, aggiunge, “è chiamata a prendersi maggiormente cura della propria difesa. Non in un futuro lontano, ma già oggi. Non con passi graduali, ma con il coraggio che la situazione richiede. Abbiamo bisogno di un’impennata nella difesa europea. E ne abbiamo bisogno ora”. Serve “prima di tutto a causa della situazione in Ucraina. C’è l’urgente bisogno di colmare le lacune nelle forniture militari per l’Ucraina. E di fornire all’Ucraina solide garanzie di sicurezza. Ma questo momento di resa dei conti non riguarda solo l’Ucraina”.
A Strasburgo Giuseppe Conte ha guidato la sceneggiata dei 5Stelle contro il piano di difesa europeo: “Direzione Parlamento europeo di Strasburgo per dire basta soldi per le armi!”. “Basta soldi alle armi” è lo striscione srotolato dagli europarlamentari grillini davanti alla sede dell’Europarlamento. Nel mirino di Conte, neanche a dirlo, anche la premier Giorgia Meloni.
“Ci opporremo con tutte le nostre forze, in tutte le sedi. Oggi al Parlamento europeo di Strasburgo per dire basta a miliardi sulle armi mentre i cittadini aspettano mesi per un esame medico e affogano fra bollette e carovita. Dire che l’Ue spende nella difesa meno della Russia è una sciocchezza, che Ursula von der Leyen, pronta a portarci in una economia di guerra, oggi ha ripetuto in Aula. Non è vero. È stata assolutamente smentito. Non investiamo meno: investiamo peggio. Con ReArmEu andiamo a investire ancora, in modo pessimo. Se davvero ci fossero dei governanti seri, dovrebbero ritrovarsi per settimane, mesi, quel che occorre, per tirare fuori un serio progetto di difesa comune”.
“Volete la Terza Guerra Mondiale per nascondere i vostri fallimenti, ma noi ve lo impediremo. Non un euro per le armi”. Così l’eurodeputato Danilo Della Valle nell’aula di Strasburgo srotolando una bandiera dell’Ue cucita con una bandiera arcobaleno della pace, che intendeva consegnare a Ursula von der Leyen. Missione fallita perché la presidente della commissione in quel momento non era in Aula per il dibattito. Sciolto da Conte anche il dubbio sulla partecipazione alla manifestazione per l’Europa del 15 marzo lanciata da Repubblica per bocca di Michele Serra, dove sfilerà Elly Schlein sfidando i fischi già annunciati.
Oggi manifestare “per questa Europa significa manifestare per questo piano di riarmo”, dice il leader 5Stelle. Non si fida e non ci sarà. “Ho apprezzato l’intervento di Michele Serra. Ma io oggi ero qui, noi oggi abbiamo assistito a un dibattito in cui le istituzioni europee, Ursula von der Leyen, c’era anche Antonio Costa, il presidente del Consiglio Europeo, la maggioranza di tutti i parlamentari si sono espressi a favore del riarmo”. Conte sconsiglia anche i cittadini dal partecipare. “Non possono oggi essere sottoposti a un’ambiguità, all’incertezza di una piazza dove sicuramente il promotore ha una buona fede e ha una sua opinione personale. Ma subito dopo sono intervenuti tantissimi altri esponenti a dire che porteranno le bandiere dell’economia di guerra e della guerra”.