Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi per la videoconferenza tra Governo e presidenti di Regione sulle  nuove aperture della Fase 2, Roma, 11 maggio 2020. ANSA/FILIPPO ATTILI UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI ++ NO SALES EDITORIAL USE ONLY ++?

Riaperture, tra multe salate e rischio calcolato di Conte…

In arrivo sanzioni severe per le attività commerciali che non rispetteranno le norme di prevenzione anti-Covid19: si potrà arrivare alla chiusura dell’esercizio o dell’attività “da 5 a 30 giorni”. E i commercianti sono sul piede di guerra, perché le sanzioni sono viste come eccessive.

“Il mancato rispetto dei protocolli e delle linee guida che non assicuri adeguati livelli di protezione – recita il testo del nuovo provvedimento del governo – determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza”. Salvo che il fatto costituisca reato, le violazioni dei decreti e delle ordinanze emanati in attuazione del decreto saranno punite con la sanzione amministrativa da 300 a 4mila euro. Nei casi, però, in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività di impresa si applica un’ulteriore sanzione, “con la chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni”.

Le sanzioni per le violazioni delle misure disposte da autorità statali sono irrogate dal Prefetto. Le sanzioni per le violazioni delle misure disposte da autorità regionali e locali sono invece irrogate dalle autorità che le hanno disposte. Ma il governo, perché siano un deterrente, vuole che le sanzioni siano, almeno teoricamente, subito eseguibili. In attesa della sanzione definitiva, potrà così essere deciso anche un immediato stop fino a 5 giorni. “All’atto dell’accertamento delle violazioni, ove necessario per impedire la prosecuzione della violazione – continua l’articolo 2 – l’autorità può disporre la chiusura provvisoria dell’attività per una durata non superiore a 5 giorni”. Questo sarebbe un ’acconto’. Il periodo di chiusura provvisoria, spiega infatti il decreto, è scomputato dalla sanzione definitivamente irrogata, quando diventerà effettiva.

E per chi dovesse commettere violazioni ripetute, la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria “è applicata nella misura massima”.

I commercianti sono dunque preoccupati, per il rischio di dover addirittura abbassare le serrande in caso di violazioni delle norme di prevenzione.

«La Fase 2 – attacca per esempio Confesercenti – sta diventando un vero e proprio caos normativo, una condizione resa ancora più difficile dall’arrivo di nuove, pesanti, sanzioni che si aggiungono a responsabilità civili e penali. La chiusura forzata per 30 giorni ci pare ad esempio un intervento troppo severo. Così per le imprese sarà sempre più complicato riaprire”.

1 – Regioni

Le Regioni, per garantire la sicurezza delle attività, monitoreranno l’andamento dell’epidemia. I dati saranno comunicati giornalmente al Ministero della Salute, all’Iss e al Comitato tecnico-scientifico e sulla base dei dati le Regioni potranno introdurre deroghe ampliative o restrittive

2 – Sanzioni

Le attività che violano le regole del decreto possono essere punite con una sanzione e la chiusura dell’esercizio da 5 a 30 giorni continuativi. Negli altri casi  di violazione del decreto o delle ordinanze, scatta solo la multa, salvo che il fatto costituisca reato

3 – Ordine pubblico

Le sanzioni per le violazioni di misure disposte dallo Stato sono irrogate dai prefetti. L’eventuale violazione della quarantena, da parte di positivi al virus, viene punita facendo addirittura riferimento al testo unico sulla sanità del 1934 (fino a sei mesi di carcere)

4 – Aziende

Nelle aziende la mascherina è obbligatoria se non si riesce a mantenere il metro di distanza tra i lavoratori. All’ingresso sarà controllata la temperatura dei dipendenti con il termoscanner. Sul posto dispenser con gel igienizzante ed eventuali pannelli divisori tra le scrivanie in ufficio

5 – Hotel

Per evitare lo scambio di contanti, è consigliato il pagamento elettronico. Niente buffet né happy hour, per i clienti è preferibile pranzare in camera: limitati. E sarà meglio occupare uno alla volta gli ascensori

6 – Chiese

I fedeli dovranno restare a 1,5 metri l’uno dall’altro. Si potrà – naturalmente – fare il segno della croce all’ingresso, ma senza bagnare le dita nell’acquasantiera. L’ostia per la Comunione sarà posta sulla mano. E le offerte non saranno più consegnate a una persona ma lasciate in un cestino.

 

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