Renzi: ‘Su stepchild voti l’Aula. Giusta battaglia contro utero in affitto’

Matteo Renzi spinge sull’approvazione del ddl sulle unioni civili, anche se sul nodo della ‘stepchild adoption’ lascia la parola al Senato, dove oggi si comincerà a votare, e subito a scrutinio segreto. Le tensioni rimangono tutte sul tavolo con i cattoDem che in aula hanno chiesto di togliere proprio la ‘stepchild adoption’, con Ncd pronto a chiedere il maggior numero di voti segreti, e con l’incognita dei 5.000 emendamenti della Lega che non sono stati ancora ritirati. Nella consueta enews agli iscritti del Pd, Renzi ha espresso compiacimento per il fatto che il Senato inizi a votare sulle unioni civili: ‘E’ finita la stagione in cui nascondersi, i diritti, e i doveri, sono tali solo se sono per tutti. E’ un passo in avanti’. Tuttavia il premier ammette che rimangono aperti alcuni punti su cui si confronterà il Parlamento, a partire dalla ‘stepchild adoption’. Non è il punto principale di questa legge, osserva Renzi, ma credo giusto che il Parlamento si pronunci anche su questo.  Renzi è consapevole che il tema divide il Parlamento e anche il Pd e diversi senatori CattoDem, come Giorgio Santini o Stefano Lepri, hanno espresso dure critiche, con il primo che ha chiesto lo stralcio per poi esaminare tutto il tema delle adozioni in una legge a parte; ed il secondo che ha rilanciato l’affido rafforzato. Per non parlare di Ap che da giorni chiede lo stralcio. La critica alla ‘stepchild adoption’ è che essa apre di fatto all’utero in affitto, seppur praticato all’estero. Anna Finocchiaro ha lanciato l’idea di una mozione che impegna il governo a porre in essere le iniziative necessarie a dichiarare l’utero in affitto un reato universale. Mossa concordata con lo stesso Renzi, il quale nella enews, ha espresso una ‘condanna’ per questa pratica che rende una donna oggetto di mercimonio. Ma ciò non sembra bastare ad Ap, ed infatti il capogruppo Renato Schifani, ha resistito alle richieste del suo collega del Pd Luigi Zanda di non chiedere i voti segreti su molti emendamenti. E si svolgerà probabilmente a scrutinio segreto, nel pomeriggio, il primo voto. Esso sarà sulla richiesta di non passaggio agli articoli, con conseguente stop dell’esame del provvedimento, avanzata da Gaetano Quagliariello, per la quale 70 senatori hanno chiesto lo scrutinio segreto. Il presidente Pietro Grasso deciderà se accogliere tale richiesta, che si basa su due precedenti. E già tale decisione sarà oggetto di polemica, qualunque essa sia. Altra grana sono i 5.000 emendamenti della Lega. La scorsa settimana il Carroccio si era impegnato a ritirarne il 90% in cambio del ritiro da parte del Pd di un emendamento ‘super-canguro’, che fa decadere centinaia di altri emendamenti. Pd e Lega non hanno raggiunto l’accordo perché tra gli emendamenti che il Carroccio vuole mantenere ve ne sono alcuni che sono a loro volta ‘canguri’. In mattinata nuovo incontro tra Lega e Pd e poi, alle 13, Assemblea del gruppo del Pd, decisiva per mettere insieme il fronte laico e quello cattolico dei Dem.

 

 

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