Renzi replica a Juncker: ‘Non ci facciamo intimidire’

Renzi replica a Jean Claude Junker, presidente della Commissione Europea, che bacchetta il premier sulla flessibilità, che è stata proposta e realizzata da lui stesso e non dal nostro premier. Juncker ha, infatti, detto che è stata la Commissione a affermare la flessibilità, e ha attaccato il premier: ‘Ha torto a vilipendere la commissione Ue e, probabilmente, a fine febbraio mi recherò in Italia, perché l’atmosfera tra l’Italia e la Commissione non è delle migliori. Esito sempre a esprimermi con lo stesso vigore con cui Renzi si rivolge a me, perché non aggiusta sempre le cose e ritengo che il primo ministro italiano, che amo molto, abbia torto a vilipendere la Commissione a ogni occasione. Non vedo perché lo faccia, visto che l’Italia a dir la verità non dovrebbe criticarla troppo in quanto noi abbiamo introdotto la flessibilità contro la volontà di alcuni Stati membri che molti dicono dominare l’Europa. Sono stato molto sorpreso che alla fine del semestre di presidenza italiana Renzi abbia detto davanti al Parlamento che è stato lui ad aver introdotto la flessibilità, perché sono stato io e su questo voglio che ci si attenga alla realtà. Io mi tengo il mio rancore in tasca, ma non crediate che sia ingenuo. Ho difficoltà anche a capire la riserva stupefacente dell’Italia a finanziare i 3 miliardi alla Turchia, perché questi non vanno alla Turchia stessa ma per i rifugiati siriani in Turchia’. Dopo il lavoro del semestre italiano la Commissione ha accolto il principio di flessibilità annuale pari al massimo all’1% di Pil. L’Italia sta dentro queste regole, avendo richiesto lo 0,8%. Noi continuiamo a rispettare le regole che devono valere per tutti. E sappiamo che il presidente Juncker è stato eletto sulla base di un accordo politico, che comprendeva flessibilità e investimenti. Noi non abbiamo cambiato idea, scrive Renzi di risposta: ‘ Noi non ci facciamo intimidire perché l’Italia merita rispetto. La flessibilità dall’Ue è arrivata solo dopo molte insistenze da parte dell’Italia. L’Italia ha fatto le riforme e quindi il tempo in cui si poteva telecomandare la linea da Bruxelles a Roma è finito, ed è finito il tempo in cui si andava con il cappello in mano’. Il rapporto tra Ue e Italia è un rapporto tra un Governo di uno dei principali Paesi dell’Ue che si confronta in modo aperto e franco con la Commissione, avendo in mente che vogliamo rafforzare l’Ue ma allo stesso tempo che abbiamo diritti equivalenti a quelli di altri e intendiamo farci ascoltare, sintetizza, infine, il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan.

Cocis

 

 

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