Quello del Pd è un momento davvero difficile, la spaccatura all’interno del partito fa parte ormai della storia. Da un lato Bersani con le dimissioni, e dall’altro Renzi che lancia la sua sfida: “Cambiare il Partito Democratico per cambiare l’Italia”. Così il sindaco di Firenze parla nel giorno successivo alle elezioni di Napolitano. Il ‘rottamatore’ è pronto a candidare il suo progetto a favore di un “nuovo riformismo”. “Mettiamoci la faccia anche con un nostro premier”. “Indicando le priorità a cominciare dall’emergenza lavoro e senza aver paura del popolo del web”. Un esecutivo che duri non più di un anno per poi tornare al voto con una nuova legge elettorale e dopo aver approvato un pacchetto di provvedimenti che diano una “boccata d’ossigeno ai cittadini”. “A questo punto il Pd è in un angolo. O ne esce oppure salta in aria”. Per il sindaco di Firenze restano dei punti fermi, per “la ripartenza”, abolire il finanziamento pubblico ai partiti e rendicontare la spesa. Il governo, continua Renzi, deve durare il meno possibile, e deve guidarlo “qualcuno che appartenga al nostro mondo”.
