Renzi ed i Cinque Stelle

L’incontro tra il Pd ed il Movimento 5 Stelle si è svolto all’insegna di un sereno confronto per la ricerca di un punto dicontatto alla luce del sole, come affermato dal gruppo parlamentare pentastellato. E’ toccato a Luigi Di Maio dare il via al vertice sulla legge elettorale, al quale a sorpresa ha preso parte anche il premier Matteo Renzi. Il vicepresidente della Camera dopo un breve preambolo, ha ceduto la parola al deputato Danilo Toninelli che ha illustrato la proposta di legge dei 5S che ha definito Democratellum. Erano presenti anche i capigruppo Maurizio Buccarella e Giuseppe Brescia e per il Pd Alessandra Moretti, Debora Serracchiani e Roberto Speranza. “Siamo molto felici di poter ragionare e confrontarci insieme e se c’è un modo di trovare un punto d’incontro sulla legge elettorale ne siamo felici, perché le regole si scrivono insieme e lo diciamo fin dal primo momento”, ha detto Renzi alla delegazione del M5S, “ed il 14 dicembre abbiamo lanciato la proposta di estendere la discussione sulla legge elettorale a tutti i partiti. Il Democratellum, la legge elettorale proposta dal Movimento 5 Stelle è secondo noi molto interessante sotto tanti aspetti ma gravemente deficitario sotto il profilo della governabilità. La sera delle elezioni si deve sapere chi ha vinto ed eventualmente siamo pronti a introdurre il ballottaggio. La vostra proposta di legge l’abbiamo presa molto sul serio, l’abbiamo studiata. Abbiamo fatto delle simulazioni e non si ottiene la maggioranza. Siamo pronti a ragionare di preferenze se c’è la certezza della governabilità. Per l’Italia è più conveniente avere la governabilità. E’ assolutamente fondamentale che chi vince le elezioni il giorno dopo governi. Sulla vostra norma delle preferenze negative abbiamo dei dubbi. Il primo è la cancellazione di un nome che è un sistema che esiste solo in Svizzera. Ricorda più la nomination del Grande Fratello. Avrebbe quel significato che Toninelli cercava di illustrare. Ma a nostro giudizio pone dei problemi in più perché corre il rischio di far individuare il voto in alcune zone del Paese. Siete disponibili a introdurre nella legge elettorale un elemento di ballottaggio che consenta di stabilire chi ha vinto al primo o secondo turno? E’ questo un elemento da mettere sul tappeto per garantire governabilità.”. Continua poi il premier affermando che non ci saranno mai più inciuci e mai più larghe intese per rispetto dei cittadini. Le coalizioni si decidono prima e non dopo il voto. E visto che siamo nella immediata scadenza delle riforme costituzionali al Senato, siete anche disponibili a ragionare di riforme e riforme costituzionali? Il premier ironizza poi sul modello proposto dai cinquestelle, evitando sempre di chiamarlo democratellum come fanno invece i penta stellati, ma Toninellum. Io lo definisco complicatellum o grande fratellum. A mio giudizio il sistema svizzero che proponete con preferenza negativa, ha il rischio di essere oggetto di voto di scambio allo stesso modo del voto di preferenza, se non più. Ma voi, oltre a questo, date al partito politico la possibilità di allearsi con chi vuole il giorno dopo, che si Pd, Lega o FI. Mentre il nostro sistema dei sindaci costringe a dire prima con chi ci si allea, con il vostro si attribuisce al gruppo il potere di decidere gli alleati. “L’obiettivo principale è non avere tempi all’infinito. Siccome pensiamo che la nostra sia una logica di legge molto valida, pensiamo che si debba fare anche in poco tempo”, afferma di rimando Luigi Di Maio. Siamo contenti della vostre osservazioni. La legge elettorale che portiamo qui è solo un punto di partenza per superare determinate criticità. In che tempi? Noi pensiamo che possa essere pronta in cento giorni ed esser approvata. Noi in passato abbiamo fatto diverse proposte, abbiamo votato insieme delle proposte in Parlamento. Erano altre sedi ma questo confronto c’è stato ed ha portato vantaggi per i cittadini italiani. Come metodo di lavoro vorrei che noi adesso, acquisite le vostre osservazioni, tra tre o quattro giorni al massimo ci rincontriamo e valutiamo i punti di caduta sui quali poter discutere una legge elettorale insieme.

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