Renzi, direzione Pd e richiesta di voto

Matteo Renzi spinge sulle riforme e chiede il voto alla direzione del Pd. Io chiedo, dice riunendo il parlamentino del partito, un voto sulla convinzione di proseguire il disegno delle riforme per capire se la direzione del Pd è convinta che le riforme vadano accelerate e non rallentate. Il Pd deve rivoltare l’Italia come un calzino senza preoccuparsi se possono cambiare i sondaggi. I sondaggi del Pd vanno benissimo, casomai quelli su di me meno, ma io sono qui per cambiare l’Italia non i sondaggi. Io continuerò ad andare in giro per l’Italia senza fermarmi. Oggi è possibile un percorso di coinvolgimento di quella parte, del M5S, che non ritiene più il blog come la bussola propria, ribadendo che il Pd è il partito che ha fatto saltare Beppe Grillo. Oggi, prosegue Renzi, è possibile un percorso di coinvolgimento di quella parte del M5S che non ritiene più il blog come la bussola propria. Il Pd è il partito che ha fatto saltare Beppe Grillo. Secondo Renzi s’avanza una nuova destra che gioca la carta dell’immigrazione in modo spregiudicato forse perchè nelle periferie possiamo e dobbiamo fare di più. Il Pd non deve sottovalutare la nuova destra e guardarla negli occhi su terreno da sempre scivoloso per la sinistra, come l’immigrazione, su cui noi abbiamo visione opposta. Renzi respinge la tesi che l’astensionismo in Emilia Romagna derivi dalla disaffezione per il jobs act: “ E’ una lettura superficiale, parziale e discutibile”. Anzi, secondo Renzi, il Jobs Act è la riforma più di sinistra mai fatta nel mercato del lavoro. Non posso escludere, osserva, che qualcuno non sia andato a votare per il jobs act, ma dire che per questo c’e’ stato il crollo in Emilia-Romagna e’ un esercizio ambiguo.

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