epa04953662 Italian Prime Minister Matteo Renzi (L) listens as former US President Bill Clinton makes a point during a forum at the Clinton Global Initiative in New York, USA, 27 September 2015. EPA/RAY STUBBLEBINE

Renzi: ‘Con riforme l’Italia può diventare leader dell’Europa’

Nel Giardino delle Rose, luogo del quartiere Onu, Matteo Renzi rilascia le prime dichiarazioni della sua nuova missione americana: ‘Bisogna evitare che in Siria si ripeta una Libia-bis, non facciamo blitz e strike, che stiamo ancora pagando con una grave destabilizzazione dell’area ma invece collaboriamo con la coalizione internazionale’. Renzi invece è perfettamente a conoscenza che la coalizione non c’è e che sono i francesi, come in Libia nel 2011, che hanno preso una iniziativa unilaterale e dunque quello del premier italiano è un primo smarcamento dal fronte occidentale sul delicato dossier siriano. E sulla Libia, Renzi finisce per usare parole che riecheggiano gli argomenti dei russi, che da anni rinfacciano al fronte atlantico di avere destabilizzato tutta l’area con la cacciata di Gheddafi.  Uno smarcamento che sta portando già da tempo l’Italia a guardare con crescente interesse al protagonismo russo. Ed è all’iniziativa russa in Siria che Renzi allude, quando spiega: ‘Il processo di riavvicinamento degli Stati Uniti e della Russia è fondamentale perché Mosca è un attore chiave nello scacchiere internazionale, soprattutto nel Medio Oriente e nel Mediterraneo e pensare a un futuro dell’Europa senza la Russia sarebbe un tragico errore’. Renzi sta costruendo una posizione autonoma perché l’Italia resta nel sistema atlantico, ma con una crescente attenzione alla Russia e al nuovo sistema di alleanze che Putin sta tessendo, e nel quale c’è spazio anche per una convergenza di interessi con un alleato storico degli Stati Uniti come Israele. Renzi ha incontrato il leader israeliano Netanyah due volte in tre mesi e il primo bilaterale di Renzi all’Onu è stato ieri con il leader iraniano Rohani, altro amico di Putin. Renzi accarezza l’idea di una divisione delle sfere di influenza e ritiene velleitario in Siria l’interventismo francese, guardando con favore ad un protagonismo russo, mentre in Libia punta ad un ruolo dirigente dell’Italia, anche in questo caso con un ridimensionamento delle ambizioni francesi.  ‘Se l’Italia nei prossimi dieci anni compie le riforme strutturali che servono diventa leader dell’Europa, più della Germania. Ne sono assolutamente convinto’, ha detto intervenendo alla Clinton Global Initiative, sottolineando come per il nostro Paese ci siano enormi opportunità: ‘Ma il vero problema è la mancanza di visione dell’Europa’. Io come Bill Clinton? Un paragone impossibile dice quando viene accostato all’ex presidente americano che gli sta seduto proprio li’ accanto. Il presidente del consiglio e’ l’ospite d’onore della giornata, insieme al premier greco Alexis Tsipras, che lo ha preceduto sul palco. E davanti a un pubblico competente anticipa quello che di li’ a poche ore dira’ a un importante gruppo di investitori americani: ‘E’ ora di tornare a investire in Italia che tra dieci anni potra’ diventare il vero Paese leader in Europa’. Renzi rivendica i successi del suo governo e se un anno fa a New York arrivo’ portando la lista delle promesse da realizzare, oggi il 90% di quelle promesse sono state mantenute, dalla riforma del mercato del lavoro a quella istituzionale, passando per quella della pubblica amministrazione: ‘Abbiamo rotto un incantesimo’. Poi il capitolo Europa. Prima la difende dal finanziere George Soros, che la descrive come ‘in via di disintegrazione’ sotto i colpi delle varie crisi, da quella greca a quella dei migranti: ‘Non sono d’accordo. Sono stati compiuti molti errori ma non siamo finiti’, afferma, spiegando alla platea americana come l’Europa sia un miracolo. Ma dopo e’ lui a lanciare l’affondo sulla Ue: ‘Il vero problema e’ la mancanza di visione dell’Europa, la mancanza di coerenza’. L’Italia, spiega, sta facendo la sua parte ed e’ aperta e pronta a giocare da protagonista e ad attrarre investimenti. Renzi sottolinea la mancanza di una strategia europea e la mancanza di coerenza di alcuni leader. Fa l’esempio dell’emergenza rifugiati: ‘Gli stessi leader che mi dicevano ‘e’ un problema vostro’, poi di fronte alle tragiche foto sui giornali li ho sentiti dire che hanno aperto i loro confini e le loro case’.

Roberto Cristiano

 

 

 

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