Renzi all’Assemblea Pd: ‘Unioni civili, con M5s o accordo di governo’. Pronti alla fiducia

Matteo Renzi all’assemblea del Pd dice ‘no’ agli illuminati burocrati che hanno molti veti e pochi voti ma continuano a fare ‘la morale’.  I fatti hanno dimostrato che le cose non cambiano sempre nel modo giusto e  l’Italia non merita giudizi moralistici che vengono fatti dal nostro Paese, perché ci sono quegli italiani che si svegliano la mattina presto, conoscono la fatica, magari non parlano inglese con l’accento giusto ma capiscono l’italiano. Questa Italia doveva essere appaltata e svenduta con il fiscal compact e le tasse e il Pd l’ha ripresa e messa in moto attraverso le riforme,  e sta dimostrando che si può fare. Renzi dice ‘no’ anche alle lezioncine sull’Europa senza rendersi conto che la partita è per i nostri figli: ‘Noi abbiamo fatto il jobs act, abbiamo tolto il patto di stabilità, abbassato le tasse, parlato di crescita e non di austerità, ma  della flessibilità che vale 16 miliardi. Noi siamo la politica e non la tecnica’. Riguardo alle ‘Unioni Civili’ ha puntualizzato che non fanno paura due persone che si amano, ma fanno paura due persone che si odiano.  Parlando dei rapporto tra M5S e Pd dopo lo ‘sgambetto’ sulle unioni civili, il segretario ha aggiunto: ‘I 5 Stelle hanno un solo obiettivo, che è quello di  fare del male al Pd. Noi, invece,  abbiamo l’obiettivo di fare bene al Paese’. Sulle unioni civili non possiamo sciogliere il dubbio oggi, facciamo l’assemblea del Senato, ed io sono disposto a partecipare. Abbiamo due alternative, o fare finta di niente e sperare che il M5S non abbia ancora la sindrome di Lucy,  o tentare un accordo di governo con un emendamento sul quale dovremo essere pronti a mettere anche la fiducia. Deciderà il gruppo. L’unica cosa è che non possiamo frustare la speranza come abbiamo fatto con i Dico 10 anni fa e  dobbiamo andare avanti con la stessa determinazione messa per altre leggi e riforme.  Parlando della vicenda di Giulio Regeni, Renzi ha messo in chiaro: ‘Confermo tutto quello che ho detto sulla leadership egiziana, strategica per contrastare Isis, ma allo stesso tempo dico con più forza che proprio perché siamo amici dagli amici vogliamo i responsabili veri, nome e cognome.  Se qualcuno pensa che in nome del politicamente corretto possiamo accontentarci di una verità raccogliticcia noi siamo l’Italia, non ci accontentiamo di una verità di comodo, la verità per Giulio non è un optional o un lusso’.  Riguardo al referendum sulle riforme istituzionali ha raccomandato di tenersi liberi per il 9 o il 16 ottobre: ‘Sarà un grande momento di chiarimento. Io sono stato accusato di personalizzare lo scontro, ma non è così. Perché il potere non è una parolaccia, perché per chi vuol cambiare le cose sa che il potere è fondamentale. Ma se non riesci a cambiare le cose devi avere l’onestà di dire che te ne vai. Il referendum è uno spartiacque tra chi vede la politica dopo anni cambiare le cose.  I senatori ora votano per l’abolizione della loro poltrona, e questo non è mai successo. La politica ha fatto lo sforzo più grande, ora è ‘sì’ o ‘no’. Se è sì l’Italia entra a gran passo dentro il futuro. Se è no è giusto che ne tragga le conseguenze. Ma noi vinceremo il referendum.

 

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