Il segretario del Partito Democratico (PD) Matteo Renzi durante il programma Rai "Porta a Porta" condotto da Bruno Vespa, Roma, 11 febbraio 2018. ANSA/ANGELO CARCONI

Renzi a Porta a Porta: ‘Il 5 marzo il Pd deve dare carte’

 ‘L’endorsement di Romano Prodi è correttamente al centrosinistra. Credo che sia una cosa che naturalmente fa piacere anche perché con questo sistema elettorale quelli che votano la sinistra radicale fanno un favore a Salvini. Ogni voto al partito di D’Alema fa è dato a Salvini e Beppe Grillo, fa il loro gioco’,   dice il segretario del Pd Matteo Renzi a ‘Porta a Porta’.

Farebbe un governo col M5s o con Fi? E’ un dibattito inutile,  risponde Renzi: ‘Continuare a inseguire ciò che dice Di Maio corre il rischio di farti venire il mal di testa: un giorno è per l’euro, un altro no… E’ una discussione lunare. Ma noi con gli estremisti non andremo mai. E il programma di chi vuole uscire dall’Euro e cancellare il lavoro in nome dell’assistenzialismo, non può essere la nostra idea’.

Oggi Renzi sarà a Bologna, città prodiana, a presentare il programma della sua coalizione. Il Professore non ci sarà: ‘Non farò campagna elettorale’, tiene a precisare.  Massimo D’Alema reagisce con la consueta ironia: ‘Prodi ha anche fatto un appello a votare sì al referendum. Ogni tanto fa degli appelli, non è detto che vengano raccolti’.

Anche  Paolo Gentiloni spezza una lancia a favore di Prodi: ‘Appartengo a una generazione che crede in un centrosinistra di governo, e dobbiamo ringraziare il fondatore di questa idea di centrosinistra unito di governo, Romano Prodi. Mentre il partitino di D’Alema e Grasso rappresenta una sinistra che si rifugia nelle proprie convinzioni, nei propri slogan, ma non si pone il problema di governare’.

Le dichiarazioni  di Prodi possono  dare una mano al Pd nell’attirare sulle proprie liste il cosiddetto ‘voto utile’, togliendo ossigeno alla sinistra anti-Dem. Ma Renzi è il primo a sapere che non si tratta di un endorsement a suo favore: ‘Il Professore, con quelle parole, si posiziona in area Pd, ma insieme a molti altri attende il dopo-voto’,  ragiona un esponente Dem:  ‘Se poi andrà sotto il 25%, partirà l’operazione derenzizzazione, e lui sarà della partita’.

 Renzi dice di vedere alla portata l’obiettivo per il Pd di essere il primo gruppo parlamentare, unico modo per dare le carte dopo il voto, quando ci sarà da formare un governo. Il segretario Dem scorre i sondaggi e con i suoi si dichiara ottimista: ‘Siamo intorno al 23%, le polemiche sulle liste ci hanno fatto perdere qualcosa, al massimo uno 0,5%, ma che può essere riassorbito.

Oggi a Bologna Renzi e Tommaso Nannicini presenteranno il programma, poi sabato il segretario lancerà la sua campagna a Scandicci (Firenze) e lunedì al teatro Eliseo di Roma ci sarà l’evento con tutti i candidati Dem: ‘Così la parte organizzativa sarà finita, e potremo partire’.

L’obiettivo del segretario Pd è essere il primo partito,  il primo gruppo parlamentare: ‘Perché per assurdo  in un tavolo a quattro con M5s, Lega, Forza Italia e Pd, cosa che non accadrà, se siamo il primo partito chi dà le carte? Di Maio pensa di far lui il premier di un governo di larghe intese?’.  Come è possibile che sui temi concreti ci siamo solo noi?’.

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