Regionali Sardegna. Il voto non ferma la protesta dei pastori. Salvini viola silenzio elettorale

Nel giorno delle elezioni regionali in Sardegna continua la protesta dei pastori sul prezzo del latte.  Un camion cisterna che trasportava latte è stato bloccato da due uomini armati di fucili e incappucciati nelle prime ore del mattino a Orune, nel Nuorese. Il fatto è accaduto sulla Statale 389, poco fuori dal paese dove il conducente del mezzo transitava dopo aver ritirato il latte appena munto dagli allevamenti della zona. L’assalto sarebbe stato organizzato da pastori ancora sul piede di guerra. Secondo una prima ricostruzione, l’autista è stato costretto a scendere dal mezzo e a sversare tutto il suo carico sull’asfalto.

Disordini si registrano anche a Siniscola dove i pastori hanno scelto di usare le schede elettorali per manifestare la propria insoddisfazione: hanno riconsegnato al Comune 120 tessere. Stessa cosa era avvenuta lo scorso 22 febbraio a Pabillonis.

Ma il voto delle elezioni regionali non è solo ‘macchiato’ dalla protesta degli allevatori del latte. A riscaldare gli animi, questa volta della politica, ci pensa il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Il numero uno del Viminale ha nuovamente violato il silenzio elettorale. Dopo le elezioni in Abruzzo, il leader della Lega ha invitato a votare per il Carroccio anche nel corso delle regionali in Sardegna, con post sui social e dichiarazioni durante un comizio. “Il treno passa oggi e poi se ne va. In Sardegna oggi voto Lega”, scrive Salvini su Facebook. “Se pensate anche voi che sia una buona idea ripopolare la Sardegna con gli immigrati (!), come vorrebbe un assessore del Pd, oggi votate loro. Per tutti gli altri (urne aperte oggi fino alle 22) c’è solo il voto alla Lega” postando a corredo un video di un comizio elettorale di qualche giorno fa nell’isola.
Ma il ministro dell’Interno ha parlato delle regionali in Sardegna anche nel corso di un comizio a Recco, in provincia di Genova. “Abbiamo vinto in Abruzzo, in Molise, a Trento, a Bolzano. Oggi vinciamo in Sardegna e sarà una giornata storica per i sardi, ma per il governo non cambia niente. Si va avanti per cinque anni. Oggi vinciamo in Sardegna, ne sono strasicuro”. Immediata la protesta delle opposizioni che hanno criticato Salvini per la violazione del silenzio elettorale.

“C’è la regole del silenzio elettorale. C’è la regola che stia al ministro dell’Interno farla rispettare essendo responsabile, nel nome di tutti, della regolarità del voto. Poi c’è la realtà di un ministro che rompe lui stesso, anche oggi, la regola. Sono l’unico a trovare indegno tutto ciò?”, scrive via twitter l’ex premier Letta. Critiche sono anche da LeU.

Intanto arriva una buona notizia sull’affluenza al voto da parte dei cittadini sardi. Alle ore 12 è stata registrata una affluenza al voto pari al 16,7%:  un dato in leggero aumento rispetto alle precedenti elezioni dove aveva votato, alla stessa ora, il 14,5% degli aventi diritto. La provincia con l’affluenza più alta è quella di Cagliari, dove a mezzogiorno ha votato il 18,5% (il 20,4% a Cagliari città). L’affluenza finale, alle regionali di cinque anni fa, era stata del 52,2%.

I seggi sono aperti dalle 6:30 e chiuderanno alle 22, mentre lo scrutinio delle schede inizierà domani alle 7. I sardi chiamati al voto sono 1.470.463 per eleggere il presidente ed i 60 consiglieri regionali. Gli aspiranti governatori sono: Francesco Desogus (M5s),Massimo Zedda (centrosinistra), Christian Solinas (centrodestra), Mauro Pili (Sardi liberi), Andrea Murgia (Autodeterminatzione),Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi), Vindice Lecis (Sinistra sarda). Mentre le liste presentate sono 24 con 144o candidati.

 

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