Referendum, più di un milione di firme depositate.

Referendum di successo, quello contro la legge soprannominata “Porcellum”, che ha visto tra i suoi principali promoptori. il leader di Italia Dei Valori, Antonio Di Pietro. “Ancora una volta i cittadini hanno anticipato la politica… lo hanno fatto l’anno scorso con tre referendum che tutti gli altri partiti snobbavano ma il 95% degli elettorali ha fatto sapere che non voleva il nucleare e le leggi ad personam. Oggi dopo una incredibile raccolta di firme fatta in pochi mesi siamo di nuovo qui come cittadini”: ha affermato soddisfatto il leader di Italia dei Valori.

Ora  ai rappresentanti dei comitati, tocca  redigere, all’ufficio centrale elettorale, un verbale per il deposito delle firme. L’ufficio centrale si dovrà pronunciare sulla validità delle firme e sulla proponibilità dei quesiti entro il 15 dicembre.

Tuttavia il referendum è solo il primo passo, verso la costituzione di una nuova legge elettorale. Per Antonio Di Pietro, infatti, affinché questo avvenga, c’è bisogno che vengano rispettate tre condizioni fondamentali :”Per fare una nuova legge elettorale sono necessarie tre condizioni – ha detto il leader dell’Idv al Palazzaccio: con la futura legge non dovranno essere candidate persone condannate o dovranno decadere una volta condannate; no a incarichi di governo per persone rinviate a giudizio e ultimo no, a doppi lavori per i parlamentari che, una volta eletti, non dovranno fare più altri mestieri”.

“Il messaggio che viene dal popolo italiano a conclusione della raccolta delle firme per il referendum sulla legge elettorale è netto e incontrovertibile ed ha un valore civile prima ancora che politico: i cittadini vogliono contare, non intendono lasciare una delega in bianco ad una classe politica chiusa in Palazzo sempre più screditato”. Lo afferma Nichi Vendola presidente di Sinistra Ecologia Libertà che non ha potuto partecipare stamani alla conferenza stampa del comitato promotore referendario, a causa di un concomitante impegno a Roma. “Un valore civico straordinario – prosegue il leader di Sel – che è sintetizzato nel fatto che in poche settimane più di un milione di italiani hanno firmato per aiutare l’Italia a liberarsi da quella vera e propria vergogna che è il Porcellum. Il referendum, il dare la parola ai cittadini,può diventare ora il grimaldello democratico per scardinare un sistema di potere,che ha in questo oscuro sistema elettorale uno dei suoi punti di forza, e che dimostra ogni giorno di più la propria insostenibilità”. La democrazia nel nostro Paese – conclude Vendola – non può più essere umiliata come è successo finora”.

Referendum, Di Pietro mantiene la parola: “Per il referendum avremo un milione di firme”. Mantiene la promessa, Antonio Di Pietro, che ora è pronto a presentarsi alla Corte di Cassazione con  1 milione 210.406 sottoscrizioni contenute in 200 scatoloni. Perì festeggiare é stata convocata una conferenza stampa a Montecitorio con i promotori del referendum : Arturo Parisi (Pd), Antonio di Pietro (Idv), Mario Segni e molti altri. Nichi Vendola (Sel) non ha potuto trattenersi a causa di un impegno concomitante. “E’ stato – ha detto Parisi – un lavoro corale, anche se sono stati i cittadini a correre da noi per esprimere la loro rabbia e indignazione”. Andrea Morrone, presidente del comitato per il referendum ha parlato di “fenomeno unico per il tempo occorso per raccogliere le firme, due mesi, e anche in relazione alle scarse risorse umane e finanziarie a disposizione”. “Siamo di fronte – ha aggiunto Morrone – ad un miracolo popolare, ad un grande contributo da parte degli italiani alle istituzioni”.                           

“Il comitato referendario e i cittadini hanno fatto sentire con forza la loro voce: una nuova legge elettorale dovrà consentire agli italiani di scegliere i loro rappresentanti”.- dice soddisfatto il leader di Italia dei Valori, a margine della conferenza stampa alla Camera dove ha illustrato il risultato delle firme raccolte per il referendum anti-porcellum. “L’Idv pone però – ha aggiunto l’ex pm – tre precondizioni: d’ora in poi i condannati non debbono essere più candidati; coloro che sono sotto processo non potranno avere incarichi di governo; chi fa il parlamentare non deve svolgere altra attività, basta con gli avvocati che la mattina si fanno le leggi in Parlamento e il pomeriggio vanno a discutere in tribunale”.

Di Pietro ha poi risposto a una domanda dei giornalisti sulle intercettazioni: “Governo e maggioranza sono del tutto scollegati dalle esigenze di un Paese che brucia. C’é una grande disperazione sociale alle porte e una vera rivoluzione è in arrivo. Di fronte a tutto questo il governo impegna il Parlamento ad occuparsi del processo lungo per consentire a Berlusconi di arrivare alla prescrizione e a modificare la legge sulle intercettazioni per non dare più la possibilità ai Pm – ha concluso Di Pietro – di scoprire i reati. Così vogliono coprire qualche porcata del premier e dei suoi amici”.

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