Reddito di cittadinanza, l’INPS cerca nuovi beneficiari

A.A.A. possibili percettori di reddito di cittadinanza cercasi. No, non è il titolo di qualche giornale satirico o lo scherzo di qualche buontempone, ma è ciò che sta facendo l’INPS da qualche giorno a questa parte.

L’Istituto di Previdenza, infatti, è certo che nel nostro Paese il numero di cittadini e famiglie in una situazione di bisogno sia di gran lunga superiore di quella che accede al reddito di cittadinanza e alle altre misure di supporto alla povertà. E ha così dato vita al progetto “Inps PER tutti”, che prenderà il via il 9 ottobre prossimo e si pone l’obiettivo di raggiungere i cosiddetti “burocraticamente esclusi“, ossia quelle persone in difficoltà per disagio personale, incapacità di utilizzare gli strumenti informatici o vittime di emarginazione geografica.

Insomma, un po’ tutte quelle persone che avrebbero maggiormente bisogno del reddito di cittadinanza, della NASpI o del bonus bebè e che, per una lunga serie di fattori (alcuni dei quali abbiamo appena citato), non effettuano neanche la richiesta di concessione. Con il messaggio n. 3449 del 24 settembre 2019, l’Istituto di previdenza evidenzia le linee programmatiche di un progetto innovativo grazie al quale, si legge nel messaggio, “non sono i cittadini a cercare l’Istituto, ma è l’Inps a raggiungerli, realizzando e gestendo una rete con le altre Istituzioni ed utilizzando procedure e strumenti di interoperabilità”.

Ma in che cosa consiste, esattamente, il progetto “Inps PER te”? Stando a quanto riportato nella comunicazione ufficiale, l’Istituto di Previdenza Sociale ha iniziato a stipulare una serie di accordi e protocolli di azione con enti locali, associazioni di volontariato e organizzazioni non governative per “intercettare sul campo” le persone maggiormente in difficoltà e che avrebbero tutti i requisiti per accedere alle prestazioni erogate dalla stessa Inps (prima tra tutte, il reddito di cittadinanza). Il tutto avverrà “off line”, dal momento che gli utenti cercati dall’Istituto raramente hanno accesso alla Rete e ai social network.

La prima sperimentazione, fa sapere l’Inps, avverrà nei comuni di Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino dove, con la collaborazione delle amministrazioni locali e gli uffici dei servizi sociali, si cercheranno persone che hanno i requisiti per accedere alle varie forme di sostegno della povertà ma non ne sono coscienti. I primi a essere “intercetatti” saranno i cittadini senza fissa dimora, installando gazebi o portando unità mobili nelle vicinanze dei luoghi dove sono soliti ritrovarsi (come mense, stazioni e terminal di viaggio).

I volontari e i dipendenti dell’INPS che prederanno parte al progetto aiuteranno a redigere dei questionari che aiuteranno a comprendere se la persona ha diritto a ricevere:

  • Reddito/pensione di cittadinanza previo ISEE/DSU;
  • Assegno familiare dei Comuni;
  • Assegno di maternità dei Comuni;
  • BONUS bebè;
  • Premio nascita;
  • Bonus Asilo nido;
  • NASpI;
  • Assegno sociale;
  • Invalidità civile (in corso d’implementazione).

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