Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte con la cancelliera Angela Merkel a Bruxelles, 30 giugno 2019. ANSA/FILIPPO ATTILI/US PALAZZO CHIGI ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

Recovery fund, partita complessa. Il fronte del Nord non cede

Proseguono le trattative sul Recovery fund. Il blocco dei Paesi del Nord non cede. Si attende la proposta della Commissione europea che’guarda’ a quella franco-tedesca. E alla fine sul Recovery fund qualcosa si muove.

L’asse tra Roma e Parigi inizia a dare i suoi frutti, con la consapevolezza che le condizioni della partita, gli accordi e le intese non le conosceremo mai. Fatto sta che come un fulmine a ciel sereno è arrivata la proposta franco-tedesca di un fondo da 500 miliardi. Giuseppe Conte ha vinto la prima insperata battaglia ma non la guerra. Vuole un’Europa più coraggiosa, altrimenti si rischia il tracollo. Ma per Giuseppe Conte e soprattutto per l’Italia la partita non è per niente facile. Si gioca la tradizionale partita Nord contro Sud. La Germania prova a dare l’esempio ma difficilmente riuscirà a smuovere le acque.

“La trattativa si farà sulla proposta della Commissione, che avremo la settimana prossima. Non credo però si possa sottovalutare che un Paese come la Germania accetti l’idea di 500 miliardi di sovvenzioni attraverso un prestito che la Commissione cercherà sui mercati. Una svolta senza precedenti“, ha dichiarato Gentiloni illustrando quelle che sono le prossime tappe della lunga e difficoltosa trattative europea. La consapevolezza è che la trattativa sarà difficile. Austria, Danimarca Svezia e Olanda sono pronte ad alzare le barricate. Sono i falchi di questa Europa, i rigoristi.

L’Italia potrebbe aver trovato un alleato prezioso nella Germania, o comunque ha sottratto il Paese più influente alla coalizione del Nord. La Cancelliera tedesca si sta convincendo che l’Europa, e la Germania,  sono a rischio. Non bisogna dimenticare che la stessa Germania è entrata in questa crisi sull’onda di una situazione economica non propriamente positiva, anzi. E a Berlino iniziano a realizzare che l’export non rimetterà in moto l’economia, perché si rischia di vendere davvero poco. E non solo in Europa. Chiude il cerchio la sentenza della Corte costituzionale tedesca che ha messo in discussione la Bce. Insomma, la Merkel potrebbe aver iniziato a ragionare seguendo un antico adagio tutto italiano: Mal comune mezzo gaudio.

Va detto che bisognerà anche analizzare con accuratezza la proposta franco-tedesca, che comunque non sarà quella che presenterà la Commissione Ue. Il grande dubbio che accompagna la proposta di Macron e Merkel è legata alle coperture. Chi finanzia il debito? Al momento non c’è una risposta precisa. Solo una serie di ipotesi al vaglio. E c’è chi parla d una nuova forma di tassazione europea. Il discorso avrebbe un senso, debito comune a fronte di entrate comuni. A livello europeo.

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