Rca False: 17 persone ‘arrestate’ in Campania, assicurazioni false anche in Lazio e Puglia

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei carabinieri di Sessa Aurunca. È in corso da parte dei Carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che vede coinvolti 45 indagati di cui 17 destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere poiché resisi responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. L’indagine ha consentito di accertare l’esistenza di una associazione criminale dedita alla commercializzazione su vasta scala di polizze assicurative RCA. Oltre 2000 i contrassegni perfettamente riprodotti recanti i loghi delle più importanti società nazionali ed estere del settore, sequestrati dai carabinieri. L’organizzazione si avvaleva anche di un call-center, collegato ad un numero verde, per la stipula di contratti on-line. Tra i destinatari del provvedimento anche due elementi contigui al clan “Mariniello”, operante in Acerra, ed uno al “clan dei Casalesi”. Ulteriori dettagli verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà oggi alle ore 10.45, presso la Procura della Repubblica di Santa Mara Capua Vetere.

RCA false vendute anche in puglia e Lazio. Non bastava l’aumento dei costi, anche le truffe, sulle assicurazioni. Le false polizze rca a breve termine, cinque giorni, venivano vendute prevalentemente in Campania, Puglia e basso Lazio, attraverso il call center di Castel Volturno, a prezzi estremamente vantaggiosi, 40 euro a fronte dei 60-80 solitamente richiesti dalle compagnie. I tagliandi riportavano i loghi di importanti società assicurative, come “Milano Assicurazioni”, “Vittoria” e “Sai”. L’organizzatore della truffa si comportava come un vero e proprio broker: metteva insieme domanda e offerta, attraverso il numero verde del call-center e anche via web. Poi si occupava della distribuzione avvalendosi di agenti e agenzie compiacenti. Tra le persone coinvolte figurano anche due esperti di internet che si occupavano della realizzazione e della manutenzione dei siti web. Ottanta, complessivamente, i militari dell’Arma che hanno preso parte all’operazione ‘cinque giorni’. Gli investigatori stimano che, a fronte dei duemila tagliandi sequestrati, ne siano stati venduti almeno altrettanti, esponendo i contraenti a elevati rischi visto che la copertura assicurativa era del tutto inesistente.

(Riceviamo e pubblichiamo)  – La  Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere ha disposto in data odierna  l’esecuzione di una ordinanza del G.I.P. sede  applicativa della misura cautelare della custodia in carcere e degli arresti domiciliari  nei confronti di vari soggetti  responsabili a vario titolo dei reati di   associazione a delinquere (art. 416 c.p.),  truffa  (art. 640 c.p.) e falsità in scrittura privata. Gli indagati a cui, allo stato, sono state applicate le misure cautelari  sono: 1)BRUNO Vincenzo, nato a nato a Caserta (CE) il 20/06/1969 ed ivi res. alla via Fratelli Bandiera 26, di fatto domiciliato in via Assunta n. 59 –custodia  in carcere; 2)MARTONE Alfonso, nato a Toronto (Canada) il 22/11/1961 e res. a Caserta (CE) via Tevere  n. 08 –custodia in carcere; 3)TARALLO Ottavio,  nato a Napoli (NA) il 10/06/1960 e res. a Caserta (CE) via Acquaviva n. 181 bis –custodia in carcere; 4)RINALDI Giuseppe, nato ad Acerra (NA) il 20/09/1966 ed ivi residente alla via Armando Diaz n. 47-custodia in carcere; 5)MARINIELLO Vincenzo, nato ad Acerra (NA) il 18/02/1973 ed ivi residente al Corso Resistenza 62- custodia in carcere; 6) CATENA Dionigi, nato ad Aversa (CE) il 06/09/1989 e res. a Villa Literno (CE) alla via Aversa n. 133/A-custodia in carcere; 7)FRANZOSO Stefano, nato a Orta di Atella (CE) il 22/10/1955 ed ivi residente alla via Giotto n. 14 –custodia in carcere; 8)NAPOLANO Giuseppe, nato a Giugliano in Campania (NA) il 03/01/1963 ed ivi residente alla via B. Croce n. 03-custodia in carcere; 9) IULIANO Diletta, nata a Napoli (NA) il 01/01/1962 e domiciliata in Castel Volturno (CE) fraz. Pinetamare parco Delle Rose fabb. 04 -arresti domiciliari; 10)DI TELLA Nicola nato a Casaluce (CE) il 04/03/1971, ivi residente alla via  Maiello n.4- arresti domiciliari 11)GOLINO Eugenio nato Maddaloni (CE)  il 26/09/1985 residente a Caserta (CE) via Volturno n. 25 – arresti domiciliari; 12)CATALANO Francesco  nato a Trentola Ducenta (CE) il 15/12/1971, ivi residente alla via Romaniello n. 27 – arresti domiciliari; 13)DEL PRETE Gaetano, nato a Napoli  (NA) il 20/08/1980 e res. a Giugliano in Campania-arresti domiciliari; 14)SPORTIELLO Luigi, nato a Giugliano in Campania (NA) il 15/06/1965 ed ivi residente alla via Santa Chiara n. 28 -arresti domiciliari; 15)ULLO Nicola nato a Campobasso (CB) il 12/12/1975, residente ad Angri (SA) alla via Gioacchino D’ Anna n. 56- arresti domiciliari; 16)D’AVINO Maurizio nato a Somma Vesuviana (NA) IL 02/01/1974, residente a Benevento alla via Antonio De Rienzo n. 04-arresti domiciliari; 17)CESARANO Jessica nata a Gragnano (NA) il 02/02/1991, residente a Casola di Napoli alla via Monticelli n. 19 – arresti domiciliari. Le  indagini,  condotte dalla Compagnia dei Carabinieri di Sessa Aurunca,   su delega e coordinate dalla speciale Sezione reati economici, societari e finanziari di questa Procura della Repubblica, hanno  consentito di far luce su di un articolato e ben organizzato sodalizio criminale,  con centro decisionale ed operativo nella città di Caserta ed attivo, oltre che nella intera provincia di Terra di lavoro, nella provincia di Napoli ed  in alcune zone delle limitrofe regioni Lazio e Puglia, dedito alla contraffazione e commercializzazione su larga scala di polizze assicurative per responsabilità civile automobilistica  di tipo temporanea,  cosiddette “cinque giorni”, riferibili a  primarie compagnie del settore. Attraverso una mirata attività di  intercettazione di conversazioni telefoniche –i cui esiti, adeguatamente riscontrati con operazioni sul territorio, si sono rivelati decisivi per la ricostruzione dei fatti-  si è accertato il peculiare modus operandi della organizzazione, esattamente ricalcato su di una lecita attività di brokeraggio assicurativo e capace di  creare, nella gestione delle  attività criminose, una situazione di perfetta apparente legalità,  tale  da indurre in inganno sia gli operatori del settore,  che nel corso del tempo sono entrati in contatto con essa  instaurando rapporti di collaborazione commerciale,  sia di sovente le stesse  forze di polizia chiamate ad operare controlli sulla genuinità delle polizze. Si è accertato, in particolare, che successivamente alla materiale contraffazione delle polizze,  operata direttamente dalla organizzazione, essa  ne curava la immissione sul mercato  attraverso propri membri che si presentavano  agli operatori  economici, principalmente titolari di auto rivendite  interessati alla commercializzazione al minuto delle stesse,  quali agenti di una  società di brokeraggio  di primario  livello nazionale, Broker Italia, in realtà inesistente, proponendo la instaurazione di una collaborazione commerciale.  Acquisita la  disponibilità dei rivenditori, ai quali veniva fatto sottoscrivere un vero e proprio contratto di subagenzia  con Broker Italia,  agli stessi venivano ceduti   i modelli cartacei delle polizze in bianco contraffate, da compilarsi poi, all’atto della stipula del contratto con il cliente finale, meccanicamente mediante collegamento telematico a siti internet,  apparentemente riferibili alla compagnia assicurativa formale titolare della polizza, ma in realtà creati e gestiti, con l’ausilio di tecnici specializzati, dalla stessa organizzazione. Sulle polizze emesse veniva  infine riportato un  numero verde, collegato ad un call center attraverso il quale  un  componente  della organizzazione, presentandosi quale “Valeria di Broker Italia”,  forniva ampie rassicurazioni a quanti, privati cittadini assicurati o appartenenti a forze dell’ordine impegnati in controlli sul territorio, nutrissero dubbi  sulla genuinità delle polizze o chiedessero semplicemente spiegazioni sulla operatività della copertura assicurativa. Si stima, con approssimazione per difetto, che nel solo arco temporale monitorato, di poco superiore ai  quattro  mesi,  con le modalità prima descritte la associazione abbia immesso sul mercato oltre 20.000 polizze contraffatte, riferibili principalmente alle compagnie Direct Line, Ina Assitalia,  Generali Assicurazioni, Sara Assicurazioni, Milano Assicurazioni, Fondiaria Sai,  Unipol ed UGF, conseguendo profitti,   nel  solo periodo  considerato, superiori ad  800.000,00  euro.  Significativa del volume di affari  concretamente realizzato dalla associazione  e della redditività delle attività è, oltre il dato numerico di cui sopra, la circostanza che nel periodo di indagine  i vertici della associazione siano stati  destinatari vere e proprie richieste estorsive  da parte di altro gruppo criminale, legato alla criminalità organizzata dell’agro  aversano, formalizzate dapprima  attraverso la richiesta  di versamento di una somma periodica   pari a 5.000,00 euro mensili e poi attraverso la richiesta di cessione del Know how  del meccanismo truffaldino.  Nel corso delle indagini ,  all’esito delle  attività di riscontro alle conversazioni telefoniche captate,  sono state rinvenuti e sottoposti a sequestro oltre 3.500 polizze contraffatte e,  all’interno dei locali utilizzati  dalla associazione come stamperia, materiali e macchinari   necessari alla stampa delle polizze contraffatte.

 

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