Razzismo nello sport. Spadafora: Ora serve la mano dura

Dopo l’ennesimo buu razzista contro il viola Dalbert con la sospensione per tre minuti della partita con l’Atalanta decisa dall’arbitro Orsati e duro commento del presidente della Fifa, Gianni Infantino, finalmente si fa sentire anche il governo con il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, che ha promesso di eliminare dagli stadi italiani il fenomeno “anche a costo di prendere decisioni impopolari”

L’esponente del Movimento 5 Stelle, che ha incontrato il presidente del Coni Giovanni Malagò per un colloquio già programmato, e nei prossimi giorni il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, in un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais, promette la mano pesante contro il razzismo e la violenza in generale. “Ora è necessario che si compia un salto di qualità”, dice Spadafora, “Quando arrivano sanzioni, quando c’è un indurimento delle regole, è normale che ci sia gente scontenta. Però è arrivato il momento che ognuno si prenda le sue responsabilità: istituzioni, politica, federazioni e tifosi”.

Il ministro dello Sport ha già un primo appuntamento da fissare in agenda. “Mi riunirò con tutti i rappresentanti per un vero cambio con norme più dure ed efficaci. Il mio obiettivo è che i tifosi prendano le distanze dai loro vicini di posto razzisti, se non per convinzione almeno per convenienza. Ho delle idee ma voglio prima discuterne con i rappresentanti del mondo dello sport”.

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