Rajoy incassa altri ‘no’ per la formazione del Governo

Il premier uscente spagnolo Mariano Rajoy ha avviato i contatti con i leader dei due partiti emergenti, Podemos e Ciudadanos, Pablo Iglesias e Albert Rivera, arrivati terzo e quarto alle elezioni politiche del 20 dicembre. Il leader popolare, primo ma senza maggioranza assoluta alle politiche, ha avviato un difficile tentativo per formare il nuovo governo. La settimana scorsa ha già incontrato il leader dei socialisti Pedro Sanchez, che gli ha negato l’appoggio del proprio partito. Il nuovo parlamento spagnolo si costituirà il 13 gennaio e il primo tentativo di investitura del nuovo premier potrebbe intervenire a fine mese. Il leader di Podemos ha confermato al premier uscente la sua opposizione a qualsiasi ipotesi di un nuovo governo. Dopo il colloquio con il premier uscente Iglesias ha anche confermato che una ipotetica alleanza alternativa con il Psoe è condizionata alla tenuta di un referendum sull’indipendenza della Catalogna, che i socialisti per ora rifiutano. Aprendo i lavori del Consiglio federale socialista, Sanchez ha affermato che non negozierà con Podemos quella ‘integrità territoriale’. Il segretario del Psoe è contestato da diversi baroni del partito, dopo il peggiore risultato storico conseguito dal Psoe alle politiche del 20 dicembre. Invece il leader di Ciudadanos, Albert Rivera, ha confermato dopo un colloquio con Rajoy la disponibilità del suo partito ad astenersi, ma non a votare a favore, sull’investitura di un nuovo governo del Pp per contribuire alla governabilità del Paese. Rivera ha di nuovo escluso per ora un appoggio diretto a Rajoy, invitando il leader socialista Pedro Sanchez a muovere una pedina per contribuire alla formazione di un nuovo governo. Il leader di Ciudadanos propone che il Psoe si astenga, ma il leader socialista lo ha escluso. Al momento la situazione politica a Madrid è bloccata. Rajoy, primo arrivato, sta effettuando il primo tentativo per formare un governo, ma per il momento non ha ottenuto l’appoggio di nessun altro partito. Pablo Iglesias, leader di Podemos, gli ha infatti confermato il ‘no’ secco a ogni ipotesi di investitura di un esecutivo guidato dal Partito Popolare (PP), mentre Albert Rivera, di Ciudadanos, non è andato oltre a un’eventuale astensione a un governo formato dal PP e dai socialisti. Ipotesi, quest’ultima, come dicevamo, già esclusa da Pedro Sanchez, leader del partito socialista operaio spagnolo (PSOE), dopo un incontro dello scorso giovedì con lo stesso Rajoy. La situazione appare per ora completamente bloccata, con il PP che nel Congresso ha 124 deputati su 350, il PSOE 90, Podemos 69, Ciudadanos 40. Gli altri 27 seggi sono andati a Sinistra unita (2), agli indipendentisti catalani (18) e ai nazionalisti baschi (6) e delle Canarie (1).

Cocis

 

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