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“La Corte Costituzionale in passato ha sancito il principio del controllo parlamentare sull’informazione pubblica, perciò la riforma sia in sintonia con tale orientamento, individuando un giusto sistema di controllo nei confronti dell’attività di chi avrà funzioni di direzione della Rai. Certamente la presenza nel Cda di membri nominati dal Parlamento in seduta comune fa ritenere possibile la realizzazione di un giusto e corretto bilanciamento di pesi e contrappesi”, dichiara il presidente del gruppo al Senato di Area popolare Ncd-Udc, Renato Schifani. E per quanto riguarda il futuro Schifani spiega: “La Rai dovrà essere un’azienda più snella e dove il direttore generale o l’amministratore delegato sia in condizione di esercitare poteri decisionali effettivi, tali da garantire anche una certa tempestività nelle decisioni da assumere, così come oggi richiede la sempre più veloce tempistica delle notizie”.
