Quota 100 in bilico, ecco chi resterà fuori

Quota 101, oppure mantenimento di quota 100 ma solo per un anno e non per i due previsti. O, ancora, cancellazione fin dal prossimo anno del meccanismo di uscita anticipata con 62 anni di età e 38 di contributi. È attorno a queste ipotesi che – tra smentite e conferme – si stanno già confrontando i ministri e i tecnici del Lavoro e dell’Economia del nuovo governo. Tutte soluzioni che, da un lato, possono spingere coloro che hanno maturato i requisiti quest’anno a correre a presentare la domanda prima della chiusura dell’operazione e che, dall’altro, rischiano di penalizzare i lavoratori nati nel 1958 o nel 1959 che avevano programmato di lasciare il lavoro nel 2020 e nel 2021.

La sorte di Quota 100, insomma, è in bilico. E a farne le spese potrebbero essere i nati nel 1958 (se l’uscita viene bloccata dal 2020) o nel 1959 (se lo stop è dal 2021): in entrambi i casi il pensionamento verrebbe rinviato di 5 anni. Sul tavolo è, però, anche il passaggio da Quota 100 a quota 101 o 102, con l’incremento dei contributi da 38 a 39 anni. Mentre l’ex ministro Pd, Cesare Damiano, prospetta un aumento dell’età di accesso da 62 a 63 anni. Soluzioni che permetterebbero una neutralizzazione più soft di Quota 100.

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