Quattro minuti e dodici secondi – La fragilità dell’apparenza in un mondo iperconnesso

Arriva in Italia “Revenge Porn – Quattro minuti e dodici secondi”, testo del drammaturgo inglese James Fritz, già vincitore del Critics’ Circle Award e apprezzato in tutta Europa e negli Stati Uniti. Una scelta coraggiosa quella dell’Off/Off Theatre, che dal 4 al 6 aprile porta in scena una storia di devastante attualità: il revenge porn e le sue implicazioni sociali, morali, familiari.

Una bomba emotiva in quattro atti (più o meno)
Lo spettacolo ci accompagna in un percorso di scoperta, o meglio, di disvelamento. Quella che inizialmente appare come una famiglia normale, protetta da una patina di efficienza borghese e comunicazione di facciata, si sfalda progressivamente sotto il peso delle omissioni, dei silenzi, delle differenze di visione. E in quell’apparente normalità, proprio come succede spesso nella vita reale, si annidano le ombre più pericolose.

Il punto di partenza è un video di 4 minuti e 12 secondi – tanto basta per cambiare la vita di una persona. Da lì, si aprono le porte a un confronto serrato tra madre e padre, tra classi sociali, tra vecchie convinzioni e nuove consapevolezze. Il testo, costruito come un thriller emotivo, gioca sapientemente sull’ironia e sull’ambiguità morale: chi è vittima, chi è carnefice? Cosa significa davvero “proteggere un figlio”? E soprattutto, cosa siamo disposti a ignorare pur di mantenere intatta l’immagine della nostra realtà?
Un cast all’altezza di un tema scomodo

Chiara Becchimanzi e Claudio Vanni, nei ruoli dei genitori, sono credibili e intensi, capaci di incarnare le sfumature di due personaggi che si confrontano con lo stesso evento da prospettive che progressivamente si allontanano, fino a divenire opposte. Becchimanzi, in particolare, restituisce alla madre tutta la tensione emotiva di chi oscilla tra l’istinto protettivo e il bisogno disperato di sapere la verità. Flavia Lorusso (Lara) e Samuele Ghiani (Nick) – entrambi candidati al Premio Claudio Nobis ad un attore/attrice under 35, per il quale è possibile votare al termine dello spettacolo – danno vita a due giovani personaggi coinvolti nel caso, restituendo autenticità, fragilità e rabbia in maniera convincente. Due talenti su cui vale la pena tenere gli occhi puntati.
Un allestimento essenziale ma efficace
La regia di Giancarlo Nicoletti è asciutta e diretta, senza fronzoli, capace di mantenere alta la tensione per tutta la durata dello spettacolo. Le scene di Alessandro Chiti sono minimali ma funzionali: il palcoscenico diventa uno spazio mentale prima che fisico, dove i personaggi si muovono intrappolati nei propri ruoli e nelle loro responsabilità. Le luci di David Barittoni e le musiche originali di Mimosa Campironi accompagnano il crescendo emotivo con discrezione ed efficacia.
Temi che ci interrogano
Revenge Porn ci pone domande scomode. Parla di patriarcato, di differenze di classe, di un’educazione sessuale ancora arretrata, di una tecnologia che amplifica i danni senza dare possibilità di ritorno. Ma soprattutto ci interroga sulle dinamiche familiari e sulla nostra capacità di affrontare la verità, anche quando è scomoda, anche quando riguarda le persone che amiamo di più. E alla fine ci resta il dubbio più inquietante: i mostri li abbiamo cresciuti in casa?
Conclusione
Uno spettacolo importante, intenso, ben costruito e ancora meglio interpretato. Da vedere non solo per la qualità artistica, ma per la sua urgenza civile e sociale. Un teatro che non consola, ma scuote. Come dovrebbe essere.
Nota di colore
Tra il pubblico, anche due volti noti del giornalismo e della televisione: Giovanni Floris e Alda D’Eusanio, a testimoniare l’attenzione che lo spettacolo sta suscitando anche fuori dalla scena teatrale.

Stefano Dell’Accio

Circa Redazione

Riprova

Sabato in bianco al Medusa Club, tra musica, drink & food e bella gente

Al Medusa Club, White Party per un sabato pieno di emozioni, in una location dove …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com