Pro\Versi analizza la posizione dell’UE nel nuovo ordine globale tra le sfere di influenza Stati Uniti e Cina-Russia

La testata Pro\Versi pubblica un’approfondita analisi sul futuro geopolitico dell’Europa, mettendo a confronto tesi e argomentazioni sul rischio di marginalizzazione del continente in un mondo diviso tra Stati Uniti e Cina-Russia.

Nel pieno di un contesto internazionale sempre più polarizzato, Pro\Versi propone una nuova analisi che getta luce sul dibattito strategico più urgente del nostro tempo: quale ruolo avrà l’Europa nel nuovo ordine globale? Pubblicata oggi sul sito www.proversi.it, l’indagine si interroga sulla possibilità che il Vecchio Continente diventi la principale vittima di un mondo spaccato in due blocchi egemonici, quello statunitense da un lato e quello sino-russo dall’altro. La discussione, articolata e fondata su fonti autorevoli, nasce dalla necessità di comprendere se l’Europa possa ancora ambire a un ruolo autonomo o se sia destinata a rimanere schiacciata tra due potenze sempre più aggressive sul piano politico, economico e militare. Un tema di interesse pubblico, alimentato dalle recenti tensioni internazionali, dal ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, e da una crescente assertività della Cina e della Russia.

La tesi secondo cui l’Europa rischia di essere la vittima designata di questo nuovo scenario è sostenuta da una serie di argomentazioni critiche. Sul piano della sicurezza, il disimpegno statunitense dalla NATO e l’ambiguità nei confronti della Russia hanno alimentato la sensazione di un’Europa improvvisamente isolata e militarmente vulnerabile. Le dichiarazioni di Trump contro gli “alleati che non pagano” e la mancata condanna dell’invasione russa dell’Ucraina hanno incrinato la fiducia storica nel pilastro transatlantico, lasciando il continente senza una rete di protezione credibile. Dal punto di vista economico, l’UE si trova stretta tra i dazi americani e l’invasione di beni cinesi a basso costo, in un contesto che mette a dura prova la competitività delle imprese europee e la coesione del mercato interno. Alcuni Paesi, come la Francia, chiedono deroghe individuali, minando l’unità del blocco comunitario. La frammentazione interna appare come uno dei punti deboli più critici, con risposte disomogenee alle sfide comuni e l’assenza di una politica estera e di difesa realmente condivise. Ma accanto a queste valutazioni pessimistiche, l’analisi pubblicata da Pro\Versi dà spazio anche a voci che vedono nella crisi attuale un’opportunità di rilancio.

Secondo questa lettura, l’Europa ha già intrapreso passi significativi verso l’autonomia strategica: il rafforzamento delle capacità difensive, gli investimenti tecnologici, i nuovi partenariati diplomatici e le iniziative come il Global Gateway rappresentano segnali di un’UE che vuole emanciparsi dai condizionamenti esterni. L’adozione di normative come il GDPR e il Green Deal mostra inoltre la capacità dell’Europa di influenzare l’agenda globale attraverso il cosiddetto “soft power regolatorio”.

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