Prostituzione, diversamente osservata da Cirinnà e Pecoraro

“Piuttosto che un’intera città a luci rosse è preferibile avere solo alcune strade, colpite dalla prostituzione, identificate dagli amministratori locali che ben conoscendo il territorio, sanno perciò preservare le zone abitate, le scuole e i luoghi frequentate dai minorenni”, dichiara la senatrice del Pd Monica Cirinnà della commissione Giustizia. L’azione messa in campo dal presidente Santoro nel Municipio dell’Eur, spiega, territorio estremamente colpito dal fenomeno della prostituzione, dimostra che più interessi possono coincidere. In primo luogo il sostegno e l’aiuto alle donne vittime di tratta, che saranno più facilmente avvicinabili in luoghi conosciuti e quindi monitorati. Secondariamente, saranno preservati quegli ambiti di quartiere dove va garantita vivibilità e sicurezza. Ed infine, il far emergere le connessioni tra criminalità organizzata e sfruttamento della prostituzione. La prostituzione è un fenomeno, aggiunge, legato esclusivamente alle regole di mercato della domanda e dell’offerta: maggiore è la domanda, maggiore è l’offerta. Come il Prefetto sa in Italia la prostituzione non è reato, spetta quindi a chi dovrebbe sovraintendere alla sicurezza dei cittadini romani, valutare come intervenire su un mercato che ha come oggetto principale la mercificazione e lo sfruttamento del corpo di uomini e donne. Nell’attesa dell’approvazione del testo di legge che regolamenta la prostituzione, del quale sono anche io firmataria, il sistema delle zone è indubbiamente la soluzione più equilibrata ed efficace, anche se parziale e temporanea. In realtà la dichiarazione della Cirinnà vuole essere una risposta a quanto affermato dal prefetto di Roma al quale dice: “Se ha proposte diverse per tutelare sicurezza cittadini lo dica”. Giuseppe Pecoraro, prefetto di Roma, afferma in una dichiarazione che: “Non si possono fare proposte di tolleranza, e nel momento in cui si indicano delle zone è favoreggiamento, inducendo a fare prostituzione in quelle zone, il che significherebbe ammettere la prostituzione, cioè dire che la prostituzione è lecita”. Per Pecoraro per cambiare questa situazione servirebbe una legge diversa. E’ una materia molto delicata per cui servirebbe sicuramente un dibattito in Parlamento e in commissione parlamentare per arrivare a una normativa che modifichi la legge Merlin.

Cocis

 

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