Meredith: Corte chiede nuova perizia e testimonianza Spaviello

Nel corso dell’udienza sul processo relativo alla morte di Meredith Kercher, la Corte d’Assise d’appello di Firenze ha ordinato una nuova perizia. Si tratta di analizzare una traccia trovata sul coltello che l’accusa ritiene essere stato utilizzato per l’omicidio di Meredith Kercher.  Inoltre, è stata chiesta anche una nuova testimonianza per Luciano Spaviello. Respinta invece la questione di costituzionalità, chiesta alla Corte d’Assise dalle difese di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. “Vogliamo disperatamente scoprire la verità e trovare giustizia per Meredith, che ci è stata portata via così brutalmente”, ha scritto in una lettera Stephanie Kercher (sorella di Meredith) e famiglia inviata attraverso il loro legale, l’avvocato Francesco Maresca, al presidente della Corte d’assise d’appello di Firenze dove è in corso il nuovo processo sull’omicidio della studentessa inglese. La famiglia Kercher spiega che non può venire in Italia per l’inizio del processo per motivi di salute. “Niente ci riporterà la nostra bella Meredith – è scritto nella lettera – e noi la terremo sempre nei nostri cuori e nella nostra memoria, ma abbiamo bisogno di sapere che cosa accadde e lei si merita, perlomeno, la dignità della verità”. “L’unico modo – concludono i familiari di Meredith – in cui il nostro dolore e la nostra sofferenza possano appena iniziare ad essere alleviati è di ottenere una più chiara comprensione dei tragici eventi dell’1 novembre 2007”.

Lubumba: “Amanda fuggita perché colpevole”. Si torna in aula dopo l’annullamento da parte della Cassazione della sentenza di secondo grado della Corte di Assise di Appello di Perugia che aveva assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Il processo per l’omicidio Meredith continua a svolgersi con colpi di scena. Infatti, dopo la partenza per gli Stati Uniti della giovane Amanda è Patrick Lumumba ad accusarl: “ Amanda Knox “è scappata perché colpevole”. Queste le dichiarazioni di Patrick durante la prima udienza del nuovo appello per il  processo Kercher a Firenze. “Amanda Knox mi ha calunniato perché lei sa di essere colpevole. Voleva scappare, non essere punita. Ha voluto depistare le indagini. La Corte d’Appello le ha dato la possibilità di scappare. La povera Meredith merita la giustizia e quindi è normale essere qua”. La difesa di Lumumba ha chiesto l’ammissione come parte civile alla ripetizione del processo di appello per l’omicidio di Meredith, in cui sono imputati Raffaele Sollecito e Amanda Knox. I giudici si sono ritirati per decidere sulla richiesta dell’avvocato Carlo Pacelli, che assiste Lumumba, a suo tempo calunniato da Knox che lo incolpava del delitto. “Amanda è stata già condannata per il reato di calunnia e ha avuto tre anni – ha detto Pacelli – in primo grado era stata riconosciuta l’aggravante che è quella della connessione tra questo reato e la calunnia. Lei voleva salvarsi dai sospetti che gravavano su di lei. Voleva conseguire l’impunità dal pregresso reato, cioè l’omicidio di Meredith. La Cassazione ha detto che la calunnia c’è ma voi dovete ridiscutere sulla sussistenza dell’aggravante. Perché Amanda ha accusato Patrick?”.

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