Presentato da Area Popolare un ddl per abbassare a 16 anni l’età del voto

Abbassare il limite minimo per accedere al diritto di voto all’età di 16 anni, chiedono i senatori di Area popolare Ncd-Udc, Marcello Gualdani e Mario Dalla Tor in un disegno di legge da loro presentato e che, come precisano, punta a ringiovanire l’elettorato italiano ed a garantire ai giovani una partecipazione ai processi decisionali del nostro Paese, riorientando in questo modo le politiche nazionali in favore delle  generazioni più giovani. Alla base del disegno di legge c’è la considerazione che in Italia i meccanismi del ricambio generazionale sono più inceppati che altrove. E soprattutto nella classe politica è evidente la scarsa presenza delle generazioni più giovani. In particolare, continuano i due esponenti di Area popolare già oggi la classe politica italiana è tra le più anziane e la spesa sociale a favore dei giovani è tra le più basse. In Italia il tasso della mortalità è elevato e quello di denatalità aumenta esponenzialmente. Ciò significa che il peso demografico dei giovani è destinato a ridursi da noi più che altrove, accrescendo quello degli anziani e di conseguenza anche il loro peso elettorale. Sulla base di analisi Istat nel 2050 gli over 85 saranno 4,5 volte numericamente superiori alla popolazione compresa tra i 16 e 17 anni. Da qui la richiesta di dare più rilevanza al voto dei giovani attraverso un abbassamento dell’età per l’esercizio del diritto di elettorato attivo che consentirà l’accesso al voto di circa un milione di cittadini italiani. Una proposta ragionevole anche alla luce del fatto che è incomprensibile per quale ragione lo Stato dovrebbe considerare abile un sedicenne a lavorare, contribuendo in questo modo in maniera attiva all’economia nazionale, e non invece a partecipare con il proprio voto ai processi decisionali del nostro Paese. Il tutto anche in ragione del fatto che lo sviluppo dei media, in particolare dei social network e più in generale della rete e dell’accesso alle sue informazioni consente oggi un livello di consapevolezza e maturazione superiore rispetto alle passate generazioni.

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