Presentato al Senato Ddl su dignità civile bimbo nato morto

Mi occupo di natimortalità da diversi anni con iniziative parlamentari,  ha dichiarato il Senatore  Di Biagio (Ap),  e si registrano piccoli passi in avanti come i recenti provvedimenti in materia di riscontro diagnostico sulle vittime della morte in culla e di morte fetale. Un segnale tangibile di apertura sull’argomento.   Di Biagio è il primo firmatario del Ddl per il riconoscimento ai genitori del diritto di iscrivere all’anagrafe il feto nato morto a partire dai 500 grammi di peso, che corrispondono alle 23-24 settimane di gestazione. Durante la presentazione al Senato (Sala Nassiriya) del Ddl in questione, oltre a Di Biagio sono intervenuti Laura Puppato (Pd), Andrea Napoli dell’associazione “Pensiero Celeste” e l’avvocato Anton Giulio Lana. La conferenza è stata moderata dalla giornalista di Radio1 Ilaria Sotis. Oggi abbiamo voluto parlare di dignità,  ha proseguito Di Biagio,  accostandola all’immagine dolorosa del bimbo nato morto. La stessa dignità che contraddistingue i genitori colpiti da un dolore così profondo. L’iscrizione all’anagrafe può dare valore morale e legale a tutto questo. Si realizza così una evoluzione del concetto di “nato morto” e da esperienza dolorosa limitata alla singola persona ad una sorta di esperienza sociale. In ragione della “varietà” legislativa, nel nostro ordinamento, abbiamo voluto, dunque, introdurre un parametro chiaro  che consenta alle amministrazioni locali di poter agire in maniera legittima, superando il rischio di comportamenti arbitrari.

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