Prescrizione: verso forfait ministre Iv in Cdm stasera. Insulti social contro Lucia Annibali

Le ministre di Italia viva Teresa Bellanova ed Elena Bonetti non dovrebbero prendere parte al Consiglio dei ministri di questa sera. Lo si apprende da fonti di Iv. Bellanova è in queste ore impegnata in una visita istituzionale a Mosca ma l’assenza dal Cdm di questa sera, salvo ripensamenti dell’ultima ora, sarebbe anche un modo per ribadire la distanza sul “lodo Conte bis” che dovrebbe essere discusso in Cdm insieme alla riforma del processo penale, testo che Iv si è riservata di valutare.

In realtà fallisce il tentativo dei renziani di sconfiggere i loro alleati di maggioranza sulla prescrizione. Non passa alla Camera il “lodo Annibali” per rinviare di un anno la riforma Bonafede: con 49 no e 40 sì M5s, Pd e Leu battono Iv e le opposizioni.  Una caterva di insulti social contro Lucia Annibali per il suo lodo sulla prescrizione. “Non mi lascerò intimidire”, ribatte la deputata renziana nel mirino: ‘Questo è un classico esempio di quanto subiscono le donne che si espongono pubblicamente con le loro idee: insulti sessisti, minacce, violenza verbale. Nel mio caso, la mia vicenda personale usata come un’arma di offesa con l’intento preciso di limitare la mia libertà d’espressione. Stia pur certo il signore, che ovviamente non ci mette la faccia, che non mi lascerò intimidire né da lui né da nessun altro’.  Sulla sua pagina Facebook compaiono commenti inneggianti Luca Varani, l’ex fidanzato dell’avvocatessa di Urbino e mandante dell’aggressione con l’acido ai suoi danni: “Luca varani sei il mio mito. Onore e grazie a Luca Varani, hai fatto il tuo dovere da uomo per una misera infame”

 

Molti i commenti di solidarietà nei confronti della Annibali. “Leggo di insulti e minacce social contro @LAnnibali. La mia totale solidarietà a Lucia e la condanna più ferma per questa gentaccia. Punto “. Così il deputato dem Filippo Sensi.

“La mia totale solidarietà alla collega deputata Lucia Annibali per le brutali offese che ha ricevuto sui social. Spero che gli autori di queste infamità vengano rintracciati al più presto”. Lo afferma il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci.

“Le offese rivolte alla deputata Lucia Annibali sono vergognose e ingiustificabili. Non possiamo ammettere una tale disumanità. A nome mio e di tutto il M5S le esprimo totale solidarietà.” Lo scrive su Twitter il capo politico M5S Vito Crimi.

Per la presidente della commissione sul femminicidio Valeria Valente “le parole scritte su facebook contro l’onorevole Lucia Annibali che inneggiano alle violenze da lei subite per condannare le sue opinioni politiche sono di una gravità inaudita”. Vicinanza all’esponente di Iv arriva anche dalla presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini: “La deriva di odio sui social non conosce da tempo limiti”, osserva la capogruppo azzurra. Solidarietà arriva anche dalla vicepresidente della Camera Mara Carfagna che parla di “insulti sessisti e minacce disgustose” mentre la senatrice della Lega Stefania Pucciarelli auspica che “le autorità preposte intervengano e individuino il responsabile, perché una società civile e rispettosa delle donne non può tollerare queste barbarie”.

 In Consiglio dei ministri giovedì notte è atteso il testo del “lodo Conte bis” ma fonti parlamentari di maggioranza lamentano di non averlo ancora visto: non è detto che il Cdm approvi  un disegno di legge, mentre prende quota una proposta di legge parlamentare.

In Senato si apre un fronte intercettazioni: Forza Italia tende una “trappola” alla maggioranza presentando in commissione un emendamento, che Iv potrebbe votare, per cancellare la riforma Bonafede. A via Arenula si tiene un vertice di maggioranza assai teso sul decreto sugli ascolti, che sarà in Aula la prossima settimana: si litiga sul testo e si prova a serrare le fila in vista della trappola di Fi. Ma Matteo Renzi sembra già spostare la sfida più in là: “Gli do due mesi per dare un segnale sulla prescrizione, poi ce la vediamo in Aula al Senato e lì – spiega ai suoi – non escludo niente, neanche la sfiducia a Bonafede”. Il premier Giuseppe Conte, che viene descritto assai irritato con i renziani, affronterà i ministri nel Cdm convocato per dare il via libera alla riforma del processo penale. Una riforma che, rimarcano 5s e Dem, mira ad abbreviare fino a un massimo di 5-6 anni i tempi dei processi. Ma i fari sono sulla prescrizione. Anche perché tra i Dem c’è chi, come Andrea Marcucci, spinge per trovare altri spazi di mediazione e “recuperare” i renziani: rinviare al secondo grado il blocco della prescrizione a Italia viva potrebbe andare bene.

Alfonso Bonafede chiude per ora la porta: “Non esiste alcun ‘lodo Conte ter'”, dichiara senza mezzi termini alla Camera. Sul ‘lodo Conte bis’, ovvero la modifica che fa scattare lo stop alla prescrizione dopo una condanna in primo grado e lo rende definitivo solo dopo una seconda condanna in appello, “si sta valutando il veicolo normativo migliore”, null’altro: se ne parlerà in Cdm.

 La scena si sposta da subito al Senato, dove Fiammetta Modena (FI) presenta un emendamento al decreto sulle intercettazioni che introduce l’udienza di stralcio degli ascolti non rilevanti ma cancella anche la legge Bonafede. Se il presidente leghista della commissione Andrea Ostellari lo riterrà ammissibile, sarà votato, ma i voti di Iv sommati a quelli dell’opposizione sarebbero 12 contro i 12 di maggioranza e la norma non passerebbe. In Aula poi il decreto potrebbe essere blindato con la fiducia.

 

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