Premio Parodos

Toccherà attendere fino ai giorni 21-23 agosto per poterli applaudire al Teatro Greco di Tindari nell’ambito del Tindari Festival. Ma intanto i tre selezionati per la I edizione del Premio Parodos si raccontano da sé. Un monologo, “Clitennestra” di Paolo Cutuli per la produzione Dracma, un balletto, “il lamento di Psiche” di Megakles Ballet / “Petranura Danza”, e uno spettacolo di impianto classico, “Essere Elettra” di Piccola Compagnia Italiana, sono stati la scelta della giuria. I tre giurati, la coreografa Patrizia Bellitti, il critico teatrale Gigi Giacobbe, l’attore Antonio Lo Presti, li hanno scelti con unanime convinzione, pur consapevoli della potenzialità espressiva di molti ‘corti’ presentati alla selezione del premio Parodos, e che in tanti avrebbero meritato di giungere alla fase finale dello stesso, con rammarico per gli esclusi ma con profonda consapevolezza”, tra le otto proposte che, superato il vaglio del rispetto dei requisiti previsti in bando, sono state rappresentate alla Sala Laudamo di Messina dal 26 al 28 giugno. Ancor prima di mandare in scena gli spettacoli selezionati, insomma, il Premio Parodos, nato dalla collaborazione tra il Tindari Festival, nella persona del direttore artistico Anna Ricciardi, il sindaco del Comune di Patti, Mauro Aquino, e l’Ente Teatro Messina, con il presidente del CdA Maurizio Puglisi, ha già raggiunto il suo scopo: promuovere e coltivare il talento e le sensibilità di artisti giovani. Ne è stata dimostrazione proprio la tre giorni di rappresentazioni date per la giuria, giorni che sono diventati una vera e propria rassegna di drammaturgie, regie e interpretazioni capaci di reinventare il mito classico antico. Al Tindari Festival i tre selezionati sosterranno un altro esame, una nuova giuria combinata con il voto popolare del pubblico determinerà il vincitore assoluto, che andrà poi in cartellone al Teatro Beniamino Joppolo di Patti e al Vittorio Emanuele di Messina. Uno dei tre selezionati è Paolo Cutuli di Vibo Valentia. La sua Clitennestra che ha con sé appena tre trolley e qualche ritaglio di carta per raccontare guizzi di pantomima e incursioni nella musica pop, da Loredana Bertè ai Depeche Mode, dai 99 Posse agli Avion Travel, i dieci anni intercorsi dall’abbandono al ritorno di Agamennone. Di Lentini un altro selezionato, il Megakles Ballet che qui presenta “Il lamento di Psiche”, narrazioni in forma di danza alle quali fanno da “coro” musiche suonate dal vivo, parti recitate, canti. Dall’unione alla con-fusione, dalla creazione alla perdita, dall’immortalità alla purificazione, lo spettacolo fa perno sul mito di Psiche per narrare, oltre spazi e tempi definiti, l’incapacità di superare le prove personali che l’individuo si trova ad affrontare quando una storia di amore arriva sull’orlo del baratro. Viene da Roma infine “Essere Elettra”, anch’esso selezionato, spettacolo che è logica conseguenza del workshop sul coro tragico “Essere Elettra: dal mito al dramma” che il gruppo “Spazio vuoto – La scalogna”, inizialmente composto solo da artisti siciliani e costituitosi in Piccola Compagnia Italiana nel 2013, ha realizzato con il sostegno della Fondazione Piccolomini per l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica e con “l’energia e il generoso contributo di giovani attori e attrici” diplomati nelle scuole e nelle accademie più prestigiose d’Italia, dalla Silvio D’Amico all’Inda. De Lullo, Strehler e Patroni Griffi i maestri d’elezione.

 Marco Novellino

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