Premiato a New York Draghi: “la crescita sta tornando avanti con l’unione monetaria”

“La crescita sta tornando nell’area euro e un ritorno dell’economia dell’area euro a una crescita sostenuta, sotto l’impulso della sua politica monetaria, è una buona notizia per tutti.” Ad affermarlo è il presidente della Bce Mario Draghi, il quale al museo di storia naturale di New York, viene insignito con il Global Citizen Award dell’Atlantic Council. Un premio che riceve dalle mani del direttore generale del Fmi. Christine Lagarde, con un abito lungo rosso Ferrari, lo introduce con parole lusinghiere. E’ un fantastico banchiere centrale è stato identificato come uno dei leader più influenti al mondo, ha mostrato visione coraggio e determinazione. Draghi incassa parole di riconoscimento anche dal vice presidente americano, Joe Biden, che gli riconosce di svolgere un lavoro veramente difficile. Draghi dal palco, dove è stato preceduto fra gli altri ex segretario di Stato americano Henry Kissinger, parla del progetto europeo, l’esperimento più avanzato nel gestire temi che vanno al di là dei propri confini tramite accordi internazionali e sovranazionali. Un progetto che finora ha avuto successo, al quale non c’è alternativa. Draghi afferma che la sovranità va condivisa, sottolineando che “ può sembrare a volte che noi in Europa, non siamo in grado di superare le sfide, ma lo siamo. Ogni volta abbiamo la meglio. E questo perché quando lavoriamo come un’unione possiamo affrontare problemi che ci schiaccerebbero se ogni paese cercasse di affrontarli da solo”. Alcuni pensano che le nostre società non siano abbastanza omogenee per operare come un’unione, altri ritengono che un’ulteriore integrazione, è necessaria per raggiungere tutte le economie di scala che la nostra unione implica. Draghi prosegue il suo discorso, affermando che i progressi raggiunti negli ultimi tre anni, per stabilizzare e rafforzare l’area euro sono reali. Non ci fermeremo fino a quando la nostra unione monetaria non sarà completa. E’ nel nostro interesse, è nell’interesse di tutti. Il destino dell’Europa è infatti, interesse dei suoi cittadini ma anche del mondo. Anche se l’area euro non ha dato un importante contributo alla crescita mondiale, negli ultimi sette otto anni, rappresenta il 17% del pil globale e il 16% degli scambi commerciali globali.

Fabio D’Amora

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