Prato. Gdf scopre ambulatorio abusivo gestito da cinesi

Un ambulatorio medico abusivo, un negozio di componentistica per la lavorazione tessile irregolare, 5 aziende di confezioni con 34 lavoratori in nero, 42 evasori di scontrini fiscali, è questo il  bilancio dell’ultimo piano di controllo della GdF a Prato. La Guardia di Finanza ha concluso con successo l’intensificazione operativa condotta su tutto il territorio provinciale a contrasto dell’evasione fiscale, dell’abusivismo professionale, del lavoro nero ed a tutela del made in Italy. Durante un intervento nella “Chinatown” pratese, in via Becherini, i finanzieri sono entrati all’interno di due appartamenti scoprendo un clandestino cinese che esercitava abusivamente la professione medica. All’interno degli stessi locali, oltre ad un altro connazionale anch’egli clandestino, sono state rinvenute apparecchiature medicali per controlli ginecologici e della pressione arteriosa, nonchè oltre 200.000 medicinali, tra cui pomate, fiale e pillole analgesiche, antinfiammatorie, antibiotiche ed anticoncezionali, privi di indicazione circa la composizione e la provenienza. Il tutto per un valore commerciale di circa 150.000 euro. Le fiamme gialle hanno inoltre rinvenuto manuali medici e circa 4000 euro frutto dell’attività abusiva. I due asiatici sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Prato Contestualmente nella periferia di Prato, in via Gradisca, all’interno di un’azienda di commercio al dettaglio per macchine da cucire gestita da una cinese, i finanzieri hanno sequestrato oltre 13.800 componenti meccanici per la filatura e la tessitura, quali parti di ricambio e rocchetti di filato, privi della marcatura Ce idonea per l’utilizzo degli articoli nel territorio italiano. La rappresentante legale della società, che rischia una sanzione sino a 28.000 euro, è stata segnalata alla Camera di Commercio. All’interno di cinque ditte di confezioni nella zona del ”Macrolotto” i militari hanno invece scoperto 34 lavoratori in nero, di cui 2 clandestini. Oltre alle precarie condizioni igienico-sanitarie, i locali aziendali erano stati tramezzati abusivamente con strutture in cartongesso in modo da creare 40 ‘loculi’ adibiti a dormitorio, adiacenti alle 126 postazioni di lavoro. Sono stati sequestrati i due immobili nei quali operavano le aziende e sono stati denunciati alla Procura della Repubblica 9 persone per violazioni in materia di manodopera clandestina e abusivismo edilizio. Le due aziende sono state segnalate alla Direzione Territoriale del Lavoro per la sospensione dell’attività in quanto, al momento dell’accesso delle Fiamme Gialle, all’interno delle ditte erano intenti a lavorare operai irregolari in misura superiore al 20% rispetto al totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro. Nei confronti delle aziende sono tuttora in corso controlli fiscali e previdenziali. In materia di emissione scontrini e ricevute fiscali sono stati infine eseguiti 92 controlli che hanno portato alla constatazione di 42 violazioni per mancata o irregolare emissione nei confronti di vari esercizi commerciali. La percentuale di irregolarità riscontrata nei confronti di cinesi sfiora l’80% a fronte del 43% toccato dal resto dei contribuenti.

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