Pos e Meloni: “Elimineremo le commissioni sui piccoli pagamenti

E’ ufficiale, resta l’obbligo di accettare il pos, a prescindere dagli importi. L’esecutivo ha cancellato la norma inserita in manovra che prevedeva un limite di 60 euro sotto il quale non scattavano le multe per i commercianti che non accettavano i pagamenti elettronici. Ora sta studiando forme di ristori per gli operatori che avranno l’onere delle commissioni. La svolta annunciata da Giorgia Meloni e è stata confermata da Giancarlo Giorgetti in commissione Bilancio, dove il ministro dell’Economia ha delineato il maxiemendamento con cui si ritocca la legge di bilancio. “Il governo – ha assicurato Giorgetti – è disponibile a un confronto con la commissione Bilancio per quanto riguarda una soluzione compatibile con la normativa e gli impegni assunti dal precedente governo sul Pnrr”. Questo il nodo che, nell’interlocuzione con Bruxelles, ha portato al ripensamento. L’esecutivo caldeggia – ha spiegato Giorgetti – forme di risarcimento per gli operatori che si dovranno trovare di fronte ad un maggiore onere per le commissioni applicate su queste transazioni”.

Il Covid ha segnato in Italia uno spartiacque da cui non si torna piu’ indietro sui pagamenti elettronici: il nostro Paese, fra gli ultimi in Europa, sta risalendo poco a poco la china. Nel primo semestre 2022 la crescita dei pagamenti digitali vista nel 2021 e’ proseguita mettendo a segno un +22% grazie al balzo di contactless (+49%) e smartphone o bracciali (+139%) sopra la media dell’area euro. Sembra quindi che stiano cambiando alcune delle abitudini consuete legate molto, come si legge in un paper della Banca d’Italia, al grado di conoscenza informatica, all’eta’ e alla posizione geografica, piu’ che a questioni meramente fiscali. Certo quello che non difetta all’Italia sono gli strumenti: le carte sono in misura abbondante nei portafogli dei clienti e la diffusione dei pos addirittura e’ sopra la media. La tecnologia inoltre apre nuovi spazi e ne fa chiudere altri, quelli fisici delle filiali visto il ricorso sempre piu’ massiccio all’home banking. Dai dati Abi nel 2021 ci sono state 1,21 visite medie mensili in agenzia contro 1,71 del 2008 e da allora gli sportelli sono calati del 36% a 21.650 (nel 2022 il calo e’ proseguito). La banca pero’ appunto mantiene i contatti con i clienti tramite gli atm ‘evoluti’, le app, l’online e il telefono.

“Con riferimento agli oneri legati alle transazioni effettuate mediante strumenti di pagamento elettronici – ha fatto notare Fabrizio Balassone di Bankitalia in audizione sulla manovra economica – e’  opportuno ricordare che anche il contante ha costi legati alla sicurezza (come quelli connessi con furti, trasporto valori, assicurazione). Nostre stime relative al 2016 indicano che, per gli esercenti, il costo del contante in percentuale dell’importo della transazione e’  superiore a quello delle carte di debito e credito”. Il mondo del commercio ha ribadito di non aver nessuna preclusione all’uso delle carte ma chiede un occhio di riguardo soprattutto per alcune categorie di esercenti i cui margini rischiano di essere schiacciati se non addirittura azzerati sotto il peso degli oneri della moneta elettronica. “Noi saremmo per un mondo cashless ma i costi non si scarichino solo sugli esercenti”, affermano i rappresentanti di Confesercenti. “Non siamo contrari all’uso delle carte”, gli fa eco Lino Stoppani, presidente di Fipe Confcommercio, che sottolinea tuttavia come ad esempio per certi micropagamenti non ci sia convenienza economica perche’  spesso commissioni e costi fissi pesano come zavorre soprattutto sulle piccole attivita’  che hanno poco potere contrattuale.

Tra gli altri nodi sul tavolo anche Opzione donna, mentre sarebbe confermato il rialzo a 600 euro delle pensioni minime degli over75.

Sulle modifiche al limite per l’obbligo del Pos, dopo il tradizionale concerto di Natale del Senato, quest’anno dedicato dal presidente La Russa alla pace in Ucraina, Giorgia Meloni s’è mostrata tranquilla: “Quello è un obiettivo del Pnrr e quindi lo stiamo trattando con la Commissione. Se non ci sono i margini, ci inventeremo un altro modo per non far pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti“. Poi il premier ha difeso ancora la Finanziaria in discussione in Parlamento: “E‘ una manovra, non è mai un’approvazione facile. Però penso che, nelle condizioni e con i tempi che avevamo, abbiamo fatto del nostro meglio per dare al Parlamento la possibilità di avere i tempi di valutare la legge di bilancio”. Per poi aggiungere: “Ricordo che un governo che non nasceva nel mese di ottobre ma a fine febbraio presentò la legge di bilancio attorno al 20 novembre, se non vado errata… Noi abbiamo fatto del nostro meglio, poi ovviamente l’opposizione fa il suo lavoro come è giusto che sia”.

Il presidente del Consiglio ha poi lanciato un appello all’opposizione: “Noi siamo stati molto disponibili anche a valutare nel merito le singole proposte che arrivano, perché se arrivano buone proposte non ci sono problemi ad approfondirle. Se invece l’approccio è un approccio pregiudiziale, il governo deve fare il governo e l’opposizione fa giustamente l’opposizione“.

Come detto, c’era il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ma anche ministri, parlamentari e personalità al tradizionale concerto di Natale che si è svolto al Senato. A fare gli ‘onori di casa’ il presidente Ignazio La Russa che ha ringraziato la premier Meloni per la presenza. “Non è con noi, ma lo saluto per primo, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui va nostro tributo di affetto e l’orgoglio di averlo come presidente della Repubblica”, ha aggiunto La Russa.

Il presidente del Senato, accompagnato per l’occasione dalla moglie e dal figlio, ha sottolineato come l’appuntamento a palazzo Madama sia “un omaggio che noi facciamo, non al Senato, ma alle famiglie italiane lo estendiamo a tutti coloro che soffrono nel mondo. Penso alla guerra in Ucraina, all’Iran e ogni parte del mondo dove c’è sofferenza. Il Natale porti pace”.

Tra le numerose personalità presenti il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il segretario del Pd, Enrico Letta, l’editore Giuseppe Marra insieme alla vedova di Giuseppe Tatarella, Angela. Il concerto, condotto da Milly Carlucci, è stato trasmesso in diretta su Rai Uno. L’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, diretta dal Maestro Beatrice Venezi, ha eseguito musiche di Giuseppe Verdi, Giuseppe Martucci, Giacomo Puccini e Pietro Mascagni. In programma anche l’Omaggio a Mogol del compositore Salvatore Frega, eseguito per la prima volta.

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