Polledri: “Figli gay? C’è di peggio: sposare un marocchino”

Non c’è che dire: perdono il pelo ma non il vizio. Ogni settimana esce, dal ‘letargo culturale verde padano’, un rappresentate del popolo italiano in camicia verde per spararla grossa. E’ un continuo che non si ferma più. Ogni sette giorni c’è qualcuno sui blocchi di partenza che non aspetta altro di parlare ad un microfono per sfoggio della propria intelligenza. Probabilmente, dopo essere stati beccati con le mani nella marmellata, staranno facendo una gara tutta interna al partito ma per vincere cosa non si sa. Per ora continuo a dilettarsi nell’arte dell’offesa, che spesso si traduce in razzismo. Oggi va di scena Massimo Polledri, deputato del carroccio e psichiatra: un rappresentate del popolo italiano, e non del popolo padano, con il suo bel bagaglio culturale, almeno sulla carta. Ma, nonostante tutto, non resiste, deve farla quella battuta, altrimenti il caro Borghezio, per ora re incontrastato, diventa veramente irraggiungibile nella speciale classifica interna del Carroccio. E così ai microfoni della Zanzara, su radio 24 il nostro onorevole  Massimo Polledri, psichiatra, cerca di guadagnare i punti per sperare nel podio. “Se i miei figli fossero gay non sarei contento, sarebbe come se mia figlia mi dicesse ‘mi faccio suora’ o ‘mi sposo con un marocchino’. Anzi, questo sarebbe uno dei peggiori casi che possano capitare”. Una uscita che vale 10 punti: bravo. Una dichiarazione che gli assicura, per ora, almeno un posto sul podio. Ed ora avanti il prossimo. L’Italia ha bisogno di una nuova dose di razzismo in salsa verde.

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