Poker online e scommesse, febbre del gioco contagia oltre 1 mln di italiani

ROMA. Gratta e vinci, lotterie, scommesse, macchinette, poker online: l’occasione per tentare la fortuna è a ogni angolo, dalle metropoli ai borghi più sperduti, fuori e dentro le mura di casa. E più di un italiano su 2, secondo le rilevazioni più recenti, ha giocato d’azzardo almeno una volta in un anno: quasi 24 milioni di persone. Le stime del fenomeno non sono precise, perché non esistono ancora studi nazionali esaustivi sull’argomento. Nelle indagini disponibili la forbice è ampia: la percentuale di giocatori d’azzardo inquadrati come problematici oscilla da 1,3 a 3,8% della popolazione tra 18 e 74 anni, cioè un numero variabile da 760mila a oltre 2,2 milioni di connazionali. Mentre i giocatori patologici (ludopatici conclamati) potrebbero arrivare, sempre secondo le stime, fino a quota 1,3 milioni (il range varia dallo 0,5 al 2,2%). “Uno degli studi ritenuti più attendibili, inserito nell’ultima relazione al Parlamento, inquadra circa 850 mila persone tra i 15 e i 64 anni nella categoria dei giocatori problematici”, spiega all’AdnKronos Salute Pietro Malara, della Direzione generale Prevenzione sanitaria del ministero della Salute.

“Al 2015 risultano in cura nei servizi 12.376 persone”, riferisce Malara. Giocatori che hanno deciso di chiedere aiuto. Ma sono molti di più quelli che avrebbero bisogno di trattamenti e non escono allo scoperto. “Potrebbero arrivare a circa 500-600 mila. Ma è difficile ammettere di avere una dipendenza”, assicura. Prendere coscienza del problema prima che sia troppo tardi, trovare la forza di uscire dal tunnel, iniziando una terapia che richiede almeno tra i 4 e gli 8 mesi.

Circa Alessandro Moschini

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