Pnrr, Fitto e Gentiloni: ‘L’Ue apre alla flessibilità’

«Non credo ci siano difficoltà sul Pnrr. Il ministro Fitto in Parlamento mette in risalto le difficoltà e come superarle e come sempre il Governo andrà avanti con la maggioranza stabile come dimostrato in questi mesi”: queste le parole di Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia, precisando che «chiunque vada a leggere la relazione della Corte dei conti depositata alla Camera a marzo 2023, trova indicatori interessanti» che mostrano come «non dipende da questo governo».

Pnrr, Fitto: ‘Il governo riferirà alle Camere’. L’Ue apre alla flessibilità. Testo di 30 articoli, c’è il rafforzamento per gli enti locali. Bozza decreto legge: più assunzioni nella PA e stabilizzazione dei precari.

“Il Governo accoglie volentieri l’invito a riferire in Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR, intanto perché non vi è nessuna difficoltà a farlo, ma soprattutto perché la consideriamo un’opportunità’. E’ quanto ha dichiarato il Ministro per Affari Europei, il PNRR, il Sud e la Politica di coesione Raffaele Fitto.

Ecco  i primi contenuti della bozza del decreto. Rafforzamento organizzativo delle amministrazioni che attuano il Pnrr e della capacità amministrativa degli enti locali, più assunzioni nei ministeri: sono alcune delle misure previste in una bozza di decreto legge sulla P.a., che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri oggi. Il testo, di 30 articoli, prevede, fra l’altro, anche un monitoraggio delle riforme per la pubblica amministrazione, e disposizioni in materia di servizio di pubblica utilità del numero1500 e salvaguardia dei livelli occupazionali necessari al suo funzionamento, nonché modifiche alla disciplina dell’Inviato speciale per il cambiamento climatico.

In arrivo circa 3mila assunzioni nella Pubblica amministrazione, attorno a 1.700 sono straordinarie e un migliaio, fra il 2023 e il 2026, per le forze dell’ordine: prevede la bozza. Scorrendo le tabelle allegate, oltre un migliaio sono destinate ai Ministeri, fra dirigenti, funzionari e assistenti: 301 all’Interno, 11 alla Cultura, 20 alle Infrastrutture, 210 agli Esteri, 103 all’Agricoltura, 4 all’Ambiente, 4 a Università e ricerca, 2 al Ministero per imprese e made in Italy, 350 funzionari a quello del Lavoro, 142 al Turismo, 49 alla Salute.

Un contributo una tantum di 40 milioni per garantire la sostenibilità degli adeguamenti tecnologici richiesti ai gestori di Spid per la fornitura di servizio di identità digitale con nuove modalità operative imposte dal Pnrr. Lo prevede un emendamento del governo al decreto Pnrr in discussione in commissione al Senato. Il contributo – dice la relazione – è a ristoro dei costi per l’adeguamento delle infrastrutture tecnologiche alla crescente domanda da parte di utenti e service provider pubblici e per garantire l’allineamento costante dei dati comunicati in fase di richiesta delle identità digitali con i dati presenti in Anpr.

La bozza prevede anche la stabilizzazione dei precari che hanno lavorato in Regioni, Province e Comuni per almeno tre anni: il decreto P.a. introduce diverse misure per rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali. In particolare si dà la possibilità a Regioni, Province e Comuni di procedere alla stabilizzazione fino al 31 dicembre 2026 che abbiano superato i 36 mesi a tempo determinato, nei limiti della pianta organica e previo superamento di un “colloquio selettivo”.

“Bisogna essere occupanti più che preoccupati. Se noi siamo convinti che l’antidoto ad una crescita stagnante è il Pnrr è chiaro che dobbiamo lavorare tutti insieme per questo obiettivo. E anche il governo italiano è convinto di questo”. Lo ha detto il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, nel corso dell’evento di inaugurazione di Pavia capitale della cultura d’impresa 2023. “La commissione europea – ha aggiunto – lavorerà con il governo per rendere questi programmi attuabili. So bene quali sono i rischi di ritardi ma so anche che questa è la nostra priorità. Altri obiettivi comuni devono essere il lavoro”

“Dobbiamo lavorare come sistema Paese, consapevoli che il Pnrr non è la scommessa del governo di Giorgia Meloni, è la scommessa e la sfida dell’Italia. Se ci riusciamo, vinciamo tutti insieme. Quindi io accantonerei, per quanto possibile le polemiche politiche, per affrontare tutti insieme questa grande sfida e sono convinto che ci riusciremo”. Lo afferma il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a margine di un convegno sullo spazio all’Università la Sapienza.

Queste le  aperture del commissario europeo Paolo Gentiloni. «La commissione europea lavorerà con il governo italiano per rendere i programmi del Pnrr il più possibile attuabili», dal momento che «il successo del piano italiano non è soltanto una esigenza italiana per rilanciare la crescita del nostro Paese, ma è una esigenza europea». Parole chiare pronunciate da Gentiloni in videocollegamento alla cerimonia inaugurale di “Pavia capitale della cultura di impresa 2023”. «Far funzionare questo piano – ha aggiunto l’ex premier – è un obiettivo comune tra Italia ed Europa. Io so benissimo quali sono i rischi dei ritardi, perché abbiamo tradizionalmente una grande difficoltà dell’assorbimento della spesa, ma so anche che questa deve essere la nostra assoluta priorità».

In ballo in queste settimane oltre alla revisione del Piano con l’inclusione del nuovo capitolo legato al RepowerEu, c’è anche il via libera alla terza tranche che l’esecutivo conta di incassare sciogliendo i dubbi sollevati dagli uffici della commissione. Per sbloccare il recupero dello stadio Franchi di Firenze e il Bosco dello Sport di Venezia, Fitto ha visto anche i due sindaci e il presidente dell’Anci. Le carte, che l’esecutivo presenterà a Bruxelles, contengono “elementi utili” per mantenere i due progetti tra quelli finanziati con i fondi del Recovery. Ma ora la parola spetterà alla Ue.

Si è intanto sbloccato il voto in commissione Bilancio sugli emendamenti al Dl sulla governance del Pnrr. Le votazioni si sono concentrate sugli emendamenti parlamentari ed è arrivato il disco verde, viene riferito, a tutti gli emendamenti riformulati dal governo. L’obiettivo è di concludere l’esame del provvedimento oggi.

I lavori di palazzo Madama, da sottoporre al voto dell’aula, dovrebbero prevedere per l’esame del Dl superbonus approvato  dalla Camera, sul quale dovrebbe essere posta la questione di fiducia da votare tra domani sera e giovedì. Il Dl sul Pnrr, atteso in aula oggi pomeriggio, sarà invece esaminato da mercoledì prossimo, 12 aprile, per poi passare alla Camera.

Sui distinguo della Lega, è intervenuto anche Matteo Salvini. «Dirottare i fondi su altri progetti» cambiando alcune destinazioni del Pnrr «non penso sia lesa maestà ma buon senso. Questo diceva Molinari. Io conto che l’Italia dimostrerà di sapere usare bene i soldi prestati. Siccome sono soldi prestati e non regalati, come diceva Molinari, è giusto che vengano spesi bene. Ma io sono certo che l’Italia li spenderà bene e con il Next Generation Eu cambierà il volto dell’Italia». Così il leader della Lega parlando alla stampa estera.

Sfumature che il ministro del Mare Nello Musumeci, ha tracciato in questi termini: «Il Pnrr ha un programma, ma non lo ha realizzato questo governo. Noi siamo costretti a dovere rispettare le destinazioni e gli obiettivi che fissa questo piano. Abbiamo tre anni di tempo, perché non possiamo immaginare infrastrutture, tenuto conto che nel 2026 si deve chiudere la contabilità. Possiamo lavorare, e ogni ministero ha già elaborato i propri progetti. Il tema serio è che noi dobbiamo immaginare progetti realizzabili in tre anni».

Musumeci ha precisato che «nella ricerca c’è tanto da lavorare. Alcune università hanno lavorato su progetti molti seri che spero possano essere ammessi e finanziati». «Ad esempio, le quattro università della Sicilia, assieme al Cnr, hanno pensato di mettere su un progetto di ricerca sul mare. Perché oggi l’inquinamento del Mediterraneo è uno dei problemi più seri. Le cose che si possono fare in minor tempo servono a non restituire fondi a Bruxelles. Denaro che va bene utilizzato», ha concluso il ministro di FdI.

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