Pitti Uomo, in passerella sfilano i migranti

Moda etica, che guarda a un continente come l’Africa e ai suoi talenti creativi; giovedì 14 gennaio manda in passerella per Pitti Uomo le creazioni di quattro stilisti scelti dalla Fondazione Pitti Discovery in collaborazione con ITC Ethical Fashion Initiative fondato e diretto da Simone Cipriani, che ha per madrina da anni l’ex modella Simonetta Gianfelici. ‘Generation Africa’, questo il nome dell’evento speciale che promuove AKJP, Lukhanyo Mdingi, U.Mi1 e Ikirè Jones, coi loro abiti variopinti eppure metropolitani tutti realizzati nei loro paesi d’origine, manda però ancora un messaggio più forte perché sulla passerella alla Dogana sfileranno anche tre modelli specialissimi. Sono migranti sbarcati dai barconi dell’inferno sulle nostre coste, richiedenti asilo che trovano non solo un momento di gloria ma un’occasione di lavoro e di guadagno nello sfilare a Pitti Uomo. E c’è già da immaginarsi la corsa dei blogger a farsi il selfie coi migranti-modelli! Scherzi a parte quella che si apre martedì sarà un’edizione di Pitti Uomo piena di energia in arrivo dal mondo per i tanti marchi stranieri e i tanti buyers attesi e per il tema generale del salone per l’abbigliamento maschile dell’inverno 2016-2017. I 1208 MARCHI in mostra alla Fortezza sono stati chiamati da Pitti Immagine a esercitarsi sul tema “Generation(s)”, sul passaggio del testimone dai padri ai figli e di recente molto di più dai figli ai padri anche in fatto di stile. Perché non solo il genere nettamente maschile non è più sull’onda del trend, e vedi infatti il successo del genderless lanciato da Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, scopiazzato da tutti; ma anche i riferimenti ai capi da giovani-giovani o da uomo maturo sono completamente saltati. Insomma lo stile non ha più età e il trucco per vendere bene oggi è attualizzare il baule del nonno, costumizzare il vintage, rilanciare il cappotto classico ma col fit snellino e indossarlo a 18 anni al posto del piumino, mettersi ai piedi le sneakers sotto il gessato a 60 anni. Altre novità del salone; fino al 15 gennaio apre la stagione dell’uomo nel mondo (preceduta solo dai defilè di Londra ora in corso) e che sarà inaugurato martedì in Sala d’Arme a Palazzo Vecchio dal ministro ai beni culturali Dario Franceschini, è la massiccia presenza dei dettagli e dei prodotti artigianali, quel plus di unicità e di pezzo unico che serve a vivacizzare e stabilizzare le vendite e a far di nuovo sognare un po’ vestendosi.

Circa Roberto Cristiano

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