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A Casapesenna per acciuffare il capo dei Casalesi c’era anche lui. Il super poliziotto che per anni ha guidato la squadra mobile di Napoli ma che ha dovuto lasciare la Questura partenopea e la Campania per accasarsi allo Sco di Roma. Alla cattura di Michele Zagaria, dopo anni di indagini e blitz sfumati per sfortuna, voleva esserci anche lui. Chi era in via Mascagni a Casapesenna ha raccontato che sia stato proprio lui a prenderlo e a portarlo fuori da quel covo, sotto metri di cemento armato, che sembrava una gabbia per topi. Vittorio Pisani, l’ex capo della Squadra Mobile di Napoli, voleva guardare negli occhi Michele Zagaria prima di assicurarlo ai colleghi. E così è stato. Il super poliziotto, dallo scorso 30 giugno indagato con richiesta di rinvio giudizio dei pm partenopei per presunti legami tra camorra e imprenditori di ristoranti considerati ‘lavatrici’ per riciclare denaro sporco, era lì assieme alla sua vecchia squadra della mobile di Napoli.
Pisani, attualmente allo Sco di Roma, fu costretto a lasciare il suo ufficio di via Medina con l’accusa di favoreggiamento e divieto di dimora a Napoli e provincia. Da quel giorno, ovviamente, la giustizia ha fatto il corso: il 26 novembre è stato rinviato a giudizio e il prossimo 15 dicembre sarà tra i 18 imputati davanti al gup Francesca Ferri.
Chi lo conosce bene fa sapere che Vittorio Pisani, anche da Roma, ha continuato a lavorare per catturare Zagaria, il boss che gli era sfuggito in più occasioni. E questa mattina, a scavare con trivelle e martelli pneumatici, a Casapesenna c’era anche lui. Ed è stato proprio lui ad acciuffare il boss di Gomorra. Nonostante non possa partecipare alla conferenza stampa che si terrà a Napoli l’ex capo della Squadra Mobile ha potuto festeggiare con i suoi vecchi compagni. E sono stati proprio i poliziotti a inneggiare il suo nome una volta che il boss è stato condotto in Questura a Caserta e garantito alla giustizia.
