Il ministro della Difesa Roberta Pinotti e il ministro degli Affari Esteri Angelino Alfano, durante l'audizione sull'evoluzione della situazione in Libia alle commissioni riunite Affari Esteri e Difesa di Camera e Senato, Roma, 1 agosto 2017. ANSA/GIORGIO ONORATI

Pinotti: ‘Nessuna lesione alla sovranità libica’

‘Non si profila alcuna ingerenza o lesione della sovranità libica: il nostro obiettivo è di rafforzare tale sovranità, fornendo il sostegno per svolgere tutte le attività tipiche degli Stati pienamente sovrani’,   specifica il ministro della Difesa Roberta Pinotti, nell’audizione sull’evoluzione della situazione in Libia, davanti alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.

‘Le autorità libiche ci hanno richiesto di operare anche nelle loro acque territoriali e nei loro porti, per svolgere le nostre funzioni di supporto.  Il compito assegnato per l’invio di navi italiani sarà di assicurare un sostegno di natura logistica, tecnica e operativa alle unità navali libiche, accompagnandole e sostenendole mediante attività congiunte e coordinate e assicurando il mantenimento o il ripristino dell’efficienza degli equipaggiamenti. Tutte le attività si svolgeranno sulla base delle esigenze formulate dalle autorità libiche e quindi nel più stretto coordinamento.

 Le unità navali impiegate in Libia saranno tratte dal dispositivo nazionale ‘Mare Sicuro’, già operativo nelle acque internazionali; e non ci saranno oneri aggiuntivi rispetto a quanto già approvato dal Parlamento. Le regole di ingaggio sono le stesse previste per ‘Mare Sicuro’, con gli adattamenti necessari al fatto che non sarà più un’operazione nazionale ma bilaterale italo-libica.

L’Italia si è sempre mossa nel quadro internazionale e in particolare delle decisioni adottate dall’Onu. Conosciamo e comprendiamo bene la complessità della Libia e per questo lavoriamo da sempre con un approccio inclusivo, per dialogare con tutti gli attori locali, ma riconoscendo l’autorità legittima del governo di Tripoli guidato da Serraj, in quanto riconosciuto dalle Nazioni Unite.

Conosciamo anche lo spirito che muove i libici e in particolare il loro giusto orgoglio nazionale, per cui sappiamo quanto sia importante lavorare insieme con loro, sulla base di loro richieste di sostegno, senza imporre alcunché’.

‘La richiesta libica di sostegno navale nasce in una clima di assoluta fiducia reciproca non estemporanea, che viene da lontano, in cui l’Italia ha sempre agito nel rispetto della sovranità libica’, ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano alle Commissioni Esteri-Difesa.

Alfano ha ricordato che il sostegno italiano al governo di Tripoli è stato fornito senza condizionarne il processo decisionale, altrimenti lo avremmo indebolito. La comunità internazionale deve unificare i propri sforzi sotto l’egida dell’Onu, ha spiegato Alfano alle commissioni Esteri-Difesa sulla Libia, ricordando che negli ultimi mesi la proliferazione di iniziative unilaterali ha messo in discussione il ruolo dell’ex inviato Onu Kobler.

Alfano a questo proposito ha ricordato che il nuovo inviato speciale Ghassan Salame’ assume l’incarico oggi, e verrà a Roma l’8 agosto per incontrare il titolare della Farnesina: ‘Gli chiederò di imprimere un nuovo impulso all’azione dell’Onu. La sua agenda è la nostra agenda’.

Intanto la portavoce del servizio europeo per l’azione esterna, Catherine Ray, a chi chiede se l’Ue sostenga la nuova missione organizzata dall’Italia in Libia, risponde: ‘Lavoriamo in pieno coordinamento con le autorità italiane. L’Alto rappresentante è in contatto regolare col primo ministro Paolo Gentiloni’.

Alla domanda se l’Ue abbia intenzione di allargare l’operazione Sophia per iniziare a fare quanto compie l’Italia, Ray spiega: ‘Prima di tutto vediamo cosa fanno gli italiani. Ricordo che il mandato di Sophia è stato appena rinnovato, un certo numero di compiti sono stati aggiunti al mandato esistente e stiamo focalizzando il nostro lavoro ad attuare questi compiti, in acque internazionali’.

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