PIL Italia, UE rivede stime al ribasso: +4,1% nel 2022

Dopo la crescita record registrata nel 2021, l’economia italiana dovrebbe rallentare quest’anno. Nelle stime invernali l’UE ha rivisto al ribasso il PIL italiano nel 2022 prevedendo un +4,1% quando, nel rapporto dello scorso novembre, configurava una crescita al 4,3%. Per il 2023 si stima, invece, un PIL al +2,3%.

PIL 2022, Ue rivede stime al ribasso

“Le previsioni di breve termine sono oscurate dalla prolungata interruzione di forniture e dal brusco aumento dei prezzi dell’energia. Si prevede che l’erosione del potere di acquisto e l’attenuazione della fiducia dei consumatori scalfiscano la crescita reale nel breve periodo. Ci si aspetta che l’attività economica riguadagni slancio nel secondo trimestre e continui ad espandersi nella seconda parte dell’anno”, scrive l’Ue

“Per l’Italia, dopo l’espansione del 6,5% nel 2021, la crescita del PIL reale dovrebbe raggiungere il 4,1% nel 2022 (dunque al ribasso visto che nel rapporto dello scorso novembre, si configurava una crescita al 4,3%) e il 2,3% nel 2023.

Per Roma previsioni economiche rassicuranti

Così il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni presentando ieri le stime economiche invernali e sottolineando che “l’economia italiana ha chiuso il 2021 su basi solide, tornando quasi ai livelli del periodo pre-crisi. La domanda interna è destinata a rimanere il pilastro principale della espansione economica, con il Piano per la ripresa e la resilienza che aumenta gli investimenti”.

“Nonostante le difficoltà dell’ultimo periodo del 2021 e di quello iniziale del 2022 – spiega Gentiloni – dovute sia alla pandemia, sia al costo dell’energia e all’inflazione, la Commissione vede una prospettiva di crescita solida. Nonostante il rallentamento della crescita, comunque l’Italia ha dei numeri che dieci, venti anni fa ce li saremmo giocati al lotto. E in queste settimane l’Italia sta tornando ai livelli pre-pandemici”.

“Certo – ha sottolineato – il Paese ha bisogno di continuare a sostenere l’economia, di tener conto della delicatezza del tema, sempre presente, del debito per e soprattutto di mettere in atto le riforme, gli investimenti previsti dal PNRR”.

E proprio di PNRR ha parlato  il Premier Mario Draghi a Genova, nel saluto alle istituzioni a Palazzo San Giorgio subito dopo la visita al porto. “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza appartiene a tutti gli italiani. Dobbiamo portarlo avanti con unità, fiducia, determinazione. Lo scorso anno abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi previsti. Lo stesso accadrà anche quest’anno. È una questione di serietà – verso i cittadini, e i nostri partner europei. Ed è una questione di affidabilità – perché la crescita sostenuta, equa, sostenibile è il miglior custode della stabilità”.

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