Piano Mattei, la svolta europea: il 20 giugno vertice a Roma con Meloni e von der Leyen:  “Basta decisioni dall’alto, piani concreti condivisi”

‘L’Europa rilancia il partenariato con l’Africa mentre altri Paesi nel mondo stanno tagliando i loro finanziamenti’, lo afferma la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante il summit “Il Piano Mattei per l’Africa e Global Gateway: uno sforzo comune con il continente africano” realizzato a Roma, co-presideuto insieme alla premier Giorgia Meloni e partecipato da una serie di leader africani.

Un appuntamento, co-presieduto dalla premier italiana e dalla presidente della Commissione europea, che segna un passo concreto nella costruzione di quella nuova politica europea verso l’Africa di cui l’Italia, con il suo Piano Mattei, fa da aprifila.

Delegazioni di peso nella capitale

Alle 11 in punto, le donne d’Europa, una blu l’altra in lilla, hanno accolto i capi delle delegazioni africane e internazionali. Al tavolo dei lavori figure di primo piano: dall’amministratore delegato dell’Africa Finance Corporation, Samaila Zubairu, al presidente della Banca africana di sviluppo, Akinwumi Adesina, passando per Ajay Banga, alla guida del Gruppo banca mondiale, e per la direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva. Con loro, anche il presidente della Commissione dell’Unione africana, Mahmoud Ali Youssouf, e rappresentanti di governi di peso, come quelli della Repubblica Democratica del Congo e della Tanzania.

Meloni e von der Leyen hanno dato avvio ai lavori: «La nostra intenzione è offrire risposte concrete», ha dichiarato il presidente del Consiglio, chiarendo subito l’approccio italiano: «Rispetto, responsabilità e visione. È un cambio di metodo nei rapporti tra Europa e Africa. Sono fiera che l’Italia abbia partecipato».

«Crediamo che l’Africa sia un continente nel quale si gioca il nostro futuro. Rafforzare l’Africa significa rafforzare anche l’Europa e costruire insieme le condizioni di una stabilità comune».

Nel dettaglio, Meloni ha illustrato i progetti avviati: il corridoio di Lobito, «che collegherà l’Occidente all’Oriente del continente africano»; le connessioni digitali «sicure e moderne» attraverso il cavo Blue-Raman; la promozione etica dell’intelligenza artificiale, «con il Centro sull’intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile inaugurato questa mattina a Roma»; e il rilancio delle filiere agricole locali, a partire dal caffè e dall’agricoltura sostenibile.

«Non si tratta di iniziative calate dall’alto», ha sottolineato Meloni, «sono progetti concreti nati dal dialogo e dalla volontà di creare sviluppo duraturo assieme ai nostri partner africani».

Una linea, quella italiana, che ha trovato piena sintonia con la presidente della Commissione Ue. «Il Piano Mattei — ha spiegato Von der Leyen — è un esempio perfetto di come diamo forma insieme al Global Gateway». E ha ribadito l’impegno europeo: «Team Europe all’opera con 150 miliardi per l’Africa».

L’approccio della Commissione punta a «combinare capitale pubblico con quello privato e con le istituzioni finanziarie internazionali», ha spiegato von der Leyen, annunciando che oggi «firmeremo diversi accordi molto importanti che porteranno capitale privato in Africa e creeranno un impatto tangibile sul campo».

Focus prioritario su infrastrutture, energia pulita e corridoi economici moderni. «L’Africa possiede un’abbondanza di risorse», ha osservato la presidente Ue, «ma mancano le infrastrutture, primo target degli investimenti europei».

Al centro anche tecnologia e formazione: «Collegheremo i mercati digitali di Ue e Paesi africani e rafforzeremo la catena del valore alimentare, nonché la formazione per sviluppare le competenze delle persone nella regione». Infine, l’appello: «Abbiamo un’idea comune di dove vogliamo andare. Oggi si tratta di implementare, metterla in strada, farla accadere».

Dal canto suo, Meloni ha concluso rivendicando i risultati ottenuti: «A 18 mesi dal vertice Italia-Africa, organizzato a Roma in apertura della presidenza italiana nel G7, abbiamo costruito un percorso che ci porta oggi a risultati concreti e significativi. Consolidiamo un modello che è partito dall’ascolto e si è tradotto in strumenti operativi, in risorse mobilitate, in nuove e concrete opportunità anche per le nostre imprese, incluse pmi».

Il fondo Global Gateway, lanciato nel 2022 e visto come una risposta a progetti come la Via della Seta cinese, ha una “potenza di fuoco massiccia di 150 miliardi di euro per l’Africa”, ha ricordato la presidente dell’esecutivo comunitario. L’iniziativa combina “le risorse della nostra Unione europea e degli Stati membri per attrarre capitali privati”, sinergia che avviene, per esempio, con il Piano Mattei italiano fortemente voluto e promosso da Meloni.

Tra i progetti strategici presentati oggi spicca l’espansione del corridoio di Lobito, lanciato al Summit G20 del 2023 per collegare con ferrovie e infrastrutture moderne le regioni minerarie senza sbocco sul mare della Repubblica democratica del Congo e dello Zambia alla costa atlantica in Angola. Von der Leyen ha annunciato la firma di tre accordi di finanziamento con Luanda “affinché l’intera economia del Paese possa beneficiare del corridoio” grazie alla formazione professionale, “in modo che il popolo angolano abbia le competenze giuste per i lavori creati dai nostri investimenti”, il sostegno per portare “il cibo locale ai mercati nazionali e internazionali” e la promozione del turismo lungo la rotta commerciale.

Sul fronte della connettività digitale, la presidente della Commissione ha annunciato che Roma e Ue finanzieranno congiuntamente un’estensione del cavo sottomarino Blue Raman (che collega l’India via Gibuti all’Europa, attraverso l’Italia) a Somalia, Kenya e Tanzania. Il progetto, a cui partecipa l’italiana Sparkle, collegherà “l’Africa orientale a enormi mercati digitali” ed espanderà la più ampia strategia europea per colmare il divario digitale africano. “Nell’ultimo decennio, l’Africa ha più che raddoppiato le sue connessioni internet, ma l’Africa subsahariana rimane la regione meno connessa al mondo”, ha ricordato von der Leyen.

Il terzo accordo di finanziamento è basato su una combinazione di investimenti pubblici e privati per supportare gli agricoltori africani nell’adattamento al cambiamento climatico. Il progetto “Terra” si concentrerà sulla catena del valore del caffè, investendo “in un mix di soluzioni tradizionali e high-tech”, dalla coltivazione all’ombra degli alberi alla piantumazione di nuove varietà resistenti al calore. 300 milioni di africani lavorano nell’agricoltura, “ma causa del clima estremo, i raccolti nelle piccole fattorie africane stanno diminuendo del 3% ogni anno”, ha spiegato la presidente, evidenziando la necessità di “invertire la tendenza”. Lo stesso vale per i milioni di posti di lavoro che dipendono dall’export di caffè, sia in Africa che in Europa, “inclusa l’Italia, che è la casa del miglior espresso del mondo”.

Un appuntamento, co-presieduto dalla premier italiana e dalla presidente della Commissione europea, che segna un passo concreto nella costruzione di quella nuova politica europea verso l’Africa di cui l’Italia, con il suo Piano Mattei, fa da aprifila.

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