Folla in uno degli sportelli INPS a Napoli tra le citta' con più richieste di domande di pensione anticipata con Quota 100, 8 febbraio 2019 ANSA / CIRO FUSCO

Pensioni, casse Inps messe a dura prova a causa del Coronavirus: i rischi

Pensioni a rischio a causa dell’emergenza Coronavirus? I rischi a cui andiamo incontro

L’emergenza Coronavirus ha costretto lo Stato ad intervenire su più fronti, con interventi a favore di famiglie, lavoratori e imprese, che inevitabilmente hanno messo a dura prova l’Erario. Fortemente provate dalla crisi anche le casse Inps, che tra bonus ai professionisti e sussidi economici a chi è in difficoltà, si sono ritrovate nella posizione di dover fronteggiare un’enorme uscita di denaro. Questo ha spinto molti a chiedersi se e come questa situazione avrà un effetto negativo sulle pensioni. In sostanza: c’è qualche rischio concreto che l’Istituto non possa più permettersi di pagare i pensionati?

Delle pensioni a rischio, nonché dell’eventualità di vedere gli assegni decurtati, se ne parla in realtà fin dallo scoppio della pandemia. Sono mesi che, tra fake news e falsi allarmismi, la gente si chiede se possa effettivamente verificarsi la situazione in cui, da un giorno a l’altro, lo Stato decida di tagliare le pensioni. Sulla questione, proprio recentemente, si è allora espresso il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Ente previdenziale, cercando di fare chiarezza su quelli che sono i rischi reali.

Seppur le casse dell’Istituto siano ad oggi fortemente provate, il Presidente del Civ, Guglielmo Loy, in un’intervista rilasciata a Gr1 ha dichiarato che al momento la situazione delle pensioni è rimasta gestibile. I conti in rosso dell’Inps riguardano infatti le minori entrate, dovute anche al blocco delle attività, mentre i fondi pensione, nonostante tutto, risultano essere ancora in equilibrio.

È chiaro, ha specificato Loy, che se la crisi pian piano iniziasse a rientrare, in contemporanea ad un concreto sostegno del Governo, le erogazioni delle pensioni continueranno ad essere gestibile (senza tagli o decurtazioni).

Tuttavia, ha poi aggiunto il Presidente Civ: “Se  l’economia crolla e crolla il lavoro il problema generale dell’equilibrio ce l’avrà il Paese prima e dopo l’Inps naturalmente”. Questo vuol dire, logicamente, che se la crisi dovesse continuare sarà necessario un intervento dello Stato anche sulle pensioni. A quel punto, se la grande recessione annunciata dagli esperti dovesse degenerare, coinvolgendo l’intero sistema e portandolo sull’orlo del crack economico, i problemi sarebbero così grandi che una riforma del sistema pensionistico sarebbe inevitabile.

Certo, si tratta di scenari ovviamente portati all’esasperazione e con i quali – si spera – di non dover fare i conti presto o in un futuro prossimo.

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