Pensioni 2020: domande al via per Quota 100, Opzione Donna e Ape Social

Mentre si è aperto il tavolo tra Governo e sindacati sulla riforma del sistema pensionistico  che dovrà fissare nuove regole sulla flessibilità in uscita dal 2021,  sono operative le novità previdenziali inserite nella Legge di Bilancio 2020: si possono infatti già presentare le domande relative alla Quota 100, all’Opzione Donna e all’Ape Sociale.

L’INPS ha spiegato le modalità attuative delle varie proroghe.

Quota 100

Non una proroga ma una conferma dell’esistente: la manovra non ha modificato le misure previste dal dl 4/2019 in base al quale la pensione anticipata con 62 anni di età e 38 anni di contributi resta sperimentale fino al 2021.
Le regole per fare domanda sono perciò le stesse dell’anno scorso: servizi INPS online (servono le credenziali), intermediari (Caf, patronati), contact center dell’istituto previdenziale.

Chi percepisce altri redditi (cumulabili o incumulabili Quota 100) deve compilare gli appositi moduli INPS AP 139 e AP 140, rispettivamente per chi percepisce già la pensione e per chi invece presenta la domanda.

Opzione Donna

La manovra ha esteso questa forma di pensione anticipata alle lavoratrici che compiono rispettivamente 58 o 59 anni, rispettivamente se dipendenti o autonome, entro il 31 dicembre 2019 (e non più entro il 31 dicembre 2018).
L’INPS, con Messaggio 243/2020, ha reso operativa la proroga spiegando che le domande si presentano con le stesse modalità previste negli anni sorsi: anche qui, servizio dedicato sul portale dell’istituto previdenziale, intermediari o contact center.

Ape Social

Misura proroga dalla Legge di Bilancio al tutto il 2020 (articolo 1, comma 473, legge 160/2019). Chi ha i requisiti per l’APe Social può presentare domanda, ha spiegato l’INPS con il Messaggio 163/2020.

Si attende una nuova circolare operativa, nel frattempo valgono le stesse regole previste negli anni scorsi, in base alle quali per ottenere l’anticipo pensionistico nel 2020 bisogna presentare domanda di certificazione del diritto entro il prossimo 31 marzo, o in seconda battuta entro il 15 luglio (a seconda della data di presentazione cambiano i termini di lavorazione).

Resta la possibilità di chiedere l’APe Social fino al 30 novembre, ma in questo caso l’INPS procederà alla lavorazione solo nel caso in cui avanzino risorse.

Rivalutazione degli assegni

Infine, la manovra prevede novità in materia di rivalutazione degli assegni previdenziali, che resta piena fino a quattro volte il minimo (l’anno scorso invece la perequazione era al 100% solo fino a tre volte il minimo).
Una misura che non necessita di alcun adempimento da parte del pensionato, è direttamente l’istituto previdenziale a disapplicarla in sede di calcolo dell’assegno previdenziale dovuto.

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