‘Pensieri fumati’, ultima produzione letteraria della giornalista Simona Mazza

Pensieri surreali

Simona Mazza sceglie un’opera del surrealista contemporaneo Willem den Broeder per mostrare quella parte di noi che emerge durante i sogni, ma che può emergere anche quando siamo svegli permettendoci di associare libere parole, pensieri ed immagini senza freni inibitori e scopi preordinati. ‘Pensieri fumati’ della Mazza è un testo volutamente surrealista, ‘prodotto dal comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale’, per dirla con Breton. Automatismo psichico che può dare vita al ‘cadavere squisito’ frutto della poetica casualità.

‘Chissà cosa vedevano i tuoi occhi quando morivi Per vedere la Galassia bisogna uscire fuori da essa. La gente teme coloro che ragionano ma la maggior parte di voi non capisce a cosa mi riferisco. La vita è solo una delle tante possibili forme dell’energia e della materia e noi siamo solo una delle tante possibilità. Potevamo essere delle pietre, delle piante, dei virus, delle cacche di topo.   La terra è un punto finito nell’infinità. La lumaca è una piccola galassia. Non è che sei inferiore, è che non sei riuscito a vedere oltre. Quanto è bello non avere certezze, a parte che il sole sorge e tramonta lasciando il posto alla luna. Non posso controllare i miei pensieri, figuriamoci se posso controllare i pensieri altrui!’, annota l’autrice nel testo.

Amori e amore

‘Il bacio’ di Francesco Hayez accompagna amore e amori dell’autrice: ‘…Sono pronta ad amare e riscattare la mia stirpe. L’amore va tramandato alle generazioni future. Un amore? Non l’hanno voluto né il fato, né
l’accidente, né la volontà. Non sono bella, non sono colta, non sono sexy, non sono intelligente, non sono ricca. Però ti amo. In affari, i regali mi danno l’idea del ricatto. In  amore però li temo: mi danno l’idea della
sottomissione…’.

Il dipinto rappresenta una scena, apparentemente, intima tra due innamorati, ambientata nel passato medioevale cavalleresco tra le mura di un castello. Il Romanticismo, in Italia, si declinò nell’amore nazionalista e nell’odio verso lo straniero, che nelle zone dell’attuale Lombardia, era rappresentato dalla dominazione austriaca.

Fu il conte Alfonso Maria Visconti a commissionare il dipinto all’artista per creare un simbolo di patriottismo. Infatti, Hayez frequentava i circoli indipendentisti dell’epoca ed era molto apprezzato da Giuseppe Mazzini.

Roberto Cristiano

(continua)

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