Durante  l’assemblea tra deputati e segretario Graziano Delrio, attuale capogruppo dem a Montecitorio, sulla parità di genere si è detto pronto a farsi di parte, disponibile a rinunciare al suo incarico per venire incontro alla richiesta di Enrico Letta. La votazione non avverrà oggi, ma nei prossimi giorni: l’assemblea di stamattina è stata aggiornata a giovedì per consentire a tutti gli iscritti a parlare di intervenire. In ogni caso sarà scelta una donna. Letta ha premesso di rispettare l’autonomia del gruppo, ha invitato a una consultazione interna per scegliere alcuni profili su cui poi eventualmente votare. ”

Per l’ex premier, quindi, il Pd deve mettersi a capo di un’idea nuova di progresso in Europa e in quanto tale deve farsi interprete di un modo nuovo di vivere la parità di genere.

Ma per votare le due donne bisognerà aspettare ancora qualche giorno. Ma non troppo, come ha chiesto lo stesso Letta a Delrio “di farsi carico di questo lavoro di ascolto e di individuazione delle soluzioni per poi arrivare a votare nell’arco di pochi giorni”. “Sono disponibilissimo ad accompagnare, a fare questo lavoro di istruttoria e di aiuto alla soluzione, per una competizione sana”, la risposta di Delrio.

Giovedì ci sarà il seguito dell’Assemblea, ma non si tratta ancora di una convocazione del Gruppo come seggio elettorale: oggi hanno parlato solo 4 dei 22 iscritti al dibattito. Sarà presente ancora Letta. L’obiettivo è quello di non andare oltre la prossima settimana per trovare “una soluzione ampia, unitaria e rapida”, si sottolinea al gruppo dem. Letta, nel suo intervento, ha parlato sia dell’opzione di un nome “condiviso” che dell’ipotesi di candidature contrapposte. Formalmente, per le candidature serve un numero di firme dei deputati. La questione, però, resta legata con il capogruppo del Senato. I nomi in corsa a Montecitorio restano sempre gli stessi (Serracchiani, Rotta, De Micheli, Madia).