Pd, Renzi annuncia la sua candidatura:”Se perdo aiuterò chi vince”

Renzi lancia la sua sfida. “Da Verona annuncio ufficialmente la mia candidatura a guidare l’Italia per i prossimi 5 anni. Pongo il mio onore, la mia parola nel meritare la vostra fiducia, la vostra amicizia, il vostro sostegno”.Dalla sala della Gran Guardia il sindaco di Firenze annuncia la sua candidatura alle  primarie nel Pd, e quindi per governare il Paese. Tre le parole d’ordine che contraddistingueranno al sua leadership:” futuro, Europa, merito”.

“Oggi provo un’emozione profonda, perché io credo che la politica oltre alle regole sia soprattutto emozione”, ha detto Renzi che ha quindi sottolineato che la politica “non è il lusso delle auto blu ma sono le relazioni umane che riescono ad intraprendere con gli altri. Il potersi riconoscere l’un l’altro”. Quindi sulla sua campagna elettorale ha spiegato che “è una fortuna poter viaggiare, in camper, e trovarsi insieme per ridare dignità alla politica e orgoglio nel senso di un cammino condiviso”.

Per il ‘rottamatore’ “il centrosinistra vince se non fa catenaccio, se non gioca in difesa, ma va all’attacco”. E poi ha sottolineato: “Io non ho paura a chiedere i voti anche al centrodestra, non alle primarie, ma perché voglio andare a stanare gli elettori del centrodestra dalle loro delusioni: volevano l’abbassamento delle tasse e si sono ritrovati con l’aumento delle tasse, volevano un milione di posti di lavoro e si sono ritrovati con una disoccupazione in aumento”. Per questo, ha detto Renzi, “non abbiamo paura di venire a stanarvi elettori del centrodestra, a prendere i vostri voti, perché noi del Pd vogliamo vincere e sono convinto che se saremo capaci di raccontare per davvero la nostra idea di un’Italia migliore potremo prendere anche i loro voti”.

Il sindaco di Firenze si è poi rivolto al suo sfidante numero uno: “Devo ringraziare Bersani per tanti motivi ma non per le primarie, non sono una ‘concessione’. Le primarie sono un elemento costitutivo del Partito democratico, chi le nega nega il Pd”.

E nel caso di una sconfitta, Renzi non si perde d’animo: “se si perde si dà una mano a chi ha vinto, e io non farò certo una formazioncina di serie zeta. Staremo in prima fila. Se si vince – ha proseguito – ipotesi che considero poco oggi, ma abbiamo mesi per fagli ‘cambiare idea’, e poi, bisogna cambiare l’Italia. Per farlo -ha ribadito- servono tre cose: Europa, futuro, merito”.

Renzi non ha rinunciato però a qualche bordata rivolta ai dirigenti:  “Oggi sui giornali ho visto una foto se possibile ancor più grigia di quella di Vasto, è quella del ‘Palazzaccio’ con gli esponenti di una sinistra che non vuole governare il Paese. Sono gli stessi che hanno mandato a casa Romano Prodi ed è per questo che è una foto che deve andare in archivio”.

“Mi sono sentito umiliato come iscritto al Pd quando dopo il fallimento del governo Berlusconi ho visto che la nostra classe dirigente non è riuscita a presentare una proposta concreta di governo, e il presidente della Repubblica ha dovuto dare il mandato a un tecnico-tutore”.

“Romano Prodi ha vinto due volte le elezioni e due volte il centrosinistra lo ha mandato a casa, vediamo questa volta, se ci riusciamo, di non ripetere questa ‘esperienza’”.

 

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