Pd in piazza per il Sì al referendum. Renzi: ‘Il vero partito della Nazione è quello del No’

 

Il Pd scende in Piazza per il Sì al Referendum. ‘La piazza è del popolo’,  è la scritta che campeggia sul palco. Militanti del Pd sono arrivati da tutta Italia grazie agli oltre 300 pullman e sette treni charter messi a disposizione dall’organizzazione. Piazza del Popolo canta ‘Bella Ciao’ con la folla che si è riunita a Roma all’inizio della manifestazione ha intonato in coro il canto partigiano, proposto dal palco da un gruppo femminile che ha riproposto le canzoni della tradizione della lotta operaia.  Renzi è salito sulle note di ‘’O Sole Mio’, per l’intervento conclusivo,  con uno sventolio di bandiere e un grande applauso. Assente la minoranza Dem, ma arriva Cuperlo  che vede la via del dialogo stretta ed è pronto a votare ‘No’ senza accordo sull’Italicum. Renzi tende la mano: ‘Il nostro destino non è litigare al nostro interno, ma cambiare l’Italia’. Cesare Damiano, Presidente della Commissione alla Camera, dichiara in modo chiaro: ‘Ho voluto essere in piazza con il popolo del ‘Sì’ al referendum da uomo di sinistra e della minoranza del Partito Democratico per testimoniare la volontà di perseguire il cambiamento e, nella diversità, ricercare l’unita del partito. Il referendum passa, ma il Pd e la politica restano. Oggi oltre al referendum, ci aspettano sfide importanti a partire dalla Legge di Bilancio che deve essere caratterizzata dalla crescita e dall’equità sociale’. Questo per dare in breve l’indice dei posizionamenti sul referendum che riguardano la minoranza del Pd. Il premier è chiaro  con la minoranza dem ed  avverte la vecchia guardia: ‘Voi avete fallito, non fate fallire anche noi. Il vero partito della nazione è quello del ‘No’, da Brunetta a Travaglio, da Gasparri a Tremonti, da Berlusconi a D’Alema.  Su possibile modifiche all’Italicum, ribadisce: ‘La porta è spalancata, ora non si usi la legge elettorale come alibi, perché siamo pronti a cambiarla’. Il premier dal palco va all’attacco del Movimento Cinque Stelle:  ‘Noi siamo quelli che non dicono ‘Vaffa’ ma provano insieme a fare una proposta per il futuro del paese, la politica che non vuole solo insultare. Ne avevamo bisogno di voi, vi siamo grati per lo straordinario abbraccio. Va bene la parola d’ordine onestà,  è la nostra ma il nostro destino è cambiare l’Italia, la politica deve essere concreta, competente. Non basta dire ‘onestà, onestà’. Renzi torna a parlare anche di Ue: ‘Quando Orban dice che il problema è l’Italia  ricordo a Orban che l’Italia è tra i paesi non solo contributori ma si è messa in gioco per garantire la libertà. Prima di parlare dell’Italia si sciacquino bocca. Noi diciamo che siccome nel 2017 casualmente a Roma si riuniranno i capi di governo e in Ue arriva a scadenza il tema del fiscal compact, noi non accetteremo di inserirlo nei trattati Ue. L’Europa sembra aver perso l’anima. Chiedo a voi, al Parlamento la forza di una battaglia che non è demagogica e populista contro l’Europa ma per restituire anima all’Europa’.

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